domenica 25 aprile 2010

T.A. della Contessa, Capraia, 24 Aprile 2010


http://picasaweb.google.it/110183150086826494902/TADellaContessa24Aprile2010



L'ASD Capraia e Limite ci ha preparato un Trail Autogestito tra i colli del Montalbano, zona che sto imparando a conoscere, grazie al lavoro di Cannizzaro e Bartolini, e di tutti gli altri loro compagni, che si mostrarono già ottimi organizzatori della memorabile Ecomaratona del Montalbano, del dicembre 2009, quando la neve li mise alla dura prova, la notte precedente la gara, coprendo tutti i segni del percorso, costringendoli a rimediare a questa difficoltà, in modo celere e preciso. Segni colorati che invece questa volta abbiamo potuto mirare, sia sul terreno, sia "cartelli" segnaletici posti su alberi e pali, a dimostrazione di quanto stiano facendo di buono questi "ragazzi".
Dei Malandrini c'erano il Kappadocio e Fede, e, inspiegabilmente, ma in fondo in modo del tutto normale, ci siamo ritrovati, senza fissare, alla stessa ora e nello stesso posto. Naturalmente, il posto era sbagliato... non c'è volta che sbagliamo o strada o orario ... e d'altronde siamo così, malandrini....
E così il trail è partito, in orario, in una mattinata dal cielo coperto, ventoso, ma con temperatura mite. Tre percorsi, uno da 16km (scelto dal Kappadocio, che doveva rientrare presto), uno da 25 e uno da 35.


Avrei voluto fare quello più lungo, ma al momento in cui il gruppo si è diviso, ho preferito optare per il percorso di 25, perchè non mi sentivo di correre bene, e non mi andava di rallentare il cammino di coloro che hanno proseguito per il tragitto più lungo, e tra loro Fede, che non avendo corso per acciacchi da un po di giorgi, sentiva il bisogno di darsi al massimo. Ed è stata una scelta saggia perchè più tardi ho iniziato a soffrire a causa del tibiale sinistro, che mi ha decisamente messo alla dura prova negli ultimi chilometri, corsi, per "compensazione", su una gamba sola, che alla fine, mi faceva più male dell'altra...  E gentilissimi, i miei compagni di percorso, mi aspettavano, dove il percorso prendeva questa o quest'altra direzione.
Abbiamo riattraversato tratti già percorsi in occasione dell'Ecomaratona,  o il Ta delle Palme. Un po di fango, dovuto alla pioggia del giorno prima, ma comunque questi colli, questi sentieri, per quanto bagnati, non "regalano" tanto fango. Durissimo per me è stato quel tratto di strada bianca in salita che ha tirato su per almeno un chilometro: quei tratti di pendenza continua, che non  lasciano un momento di respiro alla gambe, sempre in tiro...
Insomma, è stato una bella escursione, un allenamento importante.








lunedì 12 aprile 2010

Traversata Colli Euganei , 11 Aprile 2010, 42km 2000mD+





Prima di tutto il link al webalbum dell'evento : http://picasaweb.google.it/CorriGaggioCorri/TCE2010#


E' stata la mia prima partecipazione a quello che è considerato uno dei "classici" eventi di Trail Running, giunto alla sua 26a edizione.
660 gli atleti iche si sono presentati al nastro di partenza alle 8:00 del mattino, quando, da poco più di mezz'ora, aveva cessato di piovere, sotto un cielo che andava aprendosi, piano piano, per poi regalarci, durante la mattinata, la compagnia del sole, sempre più intenso, col passare del tempo, fino a splendere imperioso nel primo pomeriggio, a illuminare i volti , più o meno "stanchi", ma sorridenti, di chi giungeva al traguardo e brindava con una birra.
La pioggia della notte ci ha regalato sentieri fangosi, ma non tanto quanto - narravano gli esperti - negli anni precedenti.

Il percorso era ottimamente segnalato, molti ristori (se non sbaglio 9) e soprattutto ben posizionati, non solo funzionalmente al bisogno degli atleti, ma come a segnare la fine/inzio di un tipo di percorso: perchè questi 42km non sono stati affatto monotoni, ma segnati da un susseguirsi di diversi tratti differenti tra loro, molto vari: dal sentiero di campagna, alla salita a mulattiera, fino al tratto roccioso, discesa con corda, poi brevi tratti di raccordo in asfalto, e tratti di fango, e di nuovo tratti di singletrack nel bosco, come il tratto dopo Villa Beatrice, e strade bianche che attraversano vigneti,con siepi molto curate, e visto il periodo, pure fiorite. Per poi passare di nuovo a tratti immersi nel bosco; con una salita, quella del Pellegrino, che verso il 32km sale verso il Santuario dedicato a Maria, e procede per 6km, fino all'altezza di 550m del Monte della Madonna. Il dislivello può sembrare non eccessivo, ma quella salita non è per niente facile , anche partendo da lì, figuriamoci dopo una trentina di km....
Insomma, un percorso, questo, che può regalare molte emozioni.






Per quanto mi riguarda, ho passato un bel fine settimana, con Fede, unici Malandrini, siamo partiti il sabato pomeriggio, per ritrovarci a Villa Teolo con tutti gli altri ( più di una trentina, e ho conosciuto Rudy, che sarà il mio gemello alla prossima Abbots Way) per partecipare alla "Pizzata Euganea" al Ristorante-Pizzeria la Fonderia, dove abbiamo mangiato bene e in allegria, creando un certo scompiglio... soprattutto nell'angolo dove eravamo presenti noi Malandrini... i camerieri erano disperati...
Dopo cena, erano poco più delle 22e30, ci siamo recati alla camerata dove avremmo potuto pernottare, ma trovandola buia e piena di gente che stava già dormento (...veri atleti che vanno a letto preso.. proprio come noi...) Fede ed Io ci siamo avviati alla parrocchia, sistemandoci in un angolino a piano terra dietro il bar, dove la nostra operazione di accampamento non avrebbe disturbato il sonno di qualcuno ... Tutta la notte quel cazzo di compressore della macchina da caffè che a intervalli regolari si accendeve e si spegneva... io riuscivo a dormire quando era in funzione, poi si spengeva, e mi svegliavo... Ogni quarto d'ora la campana della chiesa... insomma, avevamo voglia che la notte passasse presto ... per di più il materassino di Fede si è sconfiato, e ha dormito a contatto col freddo pavimento che lo ha congelato... non aveva una bella espressione, al "risveglio"... nè tantomeno io quando mi sono affacciato e ho visto la pioggia: non è possibile, una settimana di sole, e proprio ora il brutto tempo.... ero sfavato, demoralizzato. Avevo perso la voglia di partecipare alla corsa... poi mi sono ricordato le parole di Emme, che a fine serata ci aveva detto che avrebbe piovuto per smettere al mattino; è così è stato. Quando ha smesso di piovere, sapevo che non avrebbe piovuto ancora, e che il tempo ci avrebbe regalato una bella giornata.
Si, certo, a quanto pare la TCE senza il fango non è la TCE, ma insomma, un po di fango c'era, quel tanto che basta per non rendere impossibile correre, e che anzi, è stato anche divertente.

Sono partito nel gruppone, come al solito con la macchina fotografica in mano, poi mi sono accodato a Leocaster, pacer delle 7 ore, a passo tranquillo, finchè non mi sono accorto che in quel momento potevo correre un po più veloce. Sono andato avanti, e alla discesa della prima cordata, dopo qualche scatto fotografico acrobatico, ho iniziato a scendere saltellando lungo quel bel tratto , divertendomi alla grande, e ho iniziato a correre veramente, finchè ho potuto, giungendo al ventesimo chilometro in 2h 50min, ma dopo poco sono entrato nella mia classica crisi "di carburante": senza le dovute fonti energeetiche, ho preso a camminare, in attesa che passasse quella mezzoretta in cui il metabolismo cambias fonte energetica, passando da funzione di glicolisi a funzione in lipolisi. Cosa che è avvenuta, ma che non mi ha reso brillante come nel primo tratto. Forse avrei dovuto approvigionarmi precedentemente di gel integratori, ma almeno così ho potuto verificare il mio stato di forma.
Ho avuto difficoltà a terminare la salita del pellegrino, dove, al ristoro al Monte della Madonna, seppure fermo a bere, i muscoli delle mie cosce continuavano a contrarsi come se stessi ancora salendo! non avevo mai vissuto un momento del genere: non si trattava più di stanchezza, ma di puro delirio fisico. Di li in poi ho proceduto camminando, anche perchè la discesa successiva non era tanto da correre, quando da percorrere saltellando da un masso all'altro, da una sponda all'altra; cosa che sarebbe stata anche divertente, se avessi avuto la freschezza fisica.

Sono arrivato al traguardo in 7h11min, tanto, più di quanto mi aspettassi; pensavo di farcela al limite delle 6h30min..
Ma sono arrivato comunque contento.

E contento, oggi, e di non soffrire di dolori o stanchezza muscolare, e di riuscire, non sola a camminare, ma di sentirmi nella condizioni di partecipare e un'ora di fit-box!




domenica 4 aprile 2010

TARTUFO ECO TRAIL (Pasqua Eco Trail), S.Giovanni D'Asso, 3 Aprile 2010



Foto dell'evento http://picasaweb.google.it/CorriGaggioCorri/TartufoEcoTrail3Aprile2010#

Partenza alle 15:00 della prima "tappa" del Pasqua Eco Trail, denominata "Tartufo Eco Trail", dal castello medioevale di San Giovanni D'asso, paese che sorge al centro delle Crete senesi lungo il fiume Asso.

E così il Kappadocio, la Cris ed Io alle 14:00 eravamo ancora seduti al tavolo del ristorante il "Conte Matto", a Trequanda, paese che dista una quindicina di chilometri sulla strada che da Sinalunga porta a S.Giovanni D'asso. Comodamente abbiamo preso il nostro caffè e ci siamo avviati a destinazione, parcheggiando a pochi metri dal punto di partenza, dove ci siamo cambiati, tenendo presente delle condizioni meteo: clima temperato, col sole di tanto intanto coperto dalla nuvole. Eravamo soliti prepararci per il freddo e la pioggia...
Un saluto a Roama, organizzatore dell'evento, Stefano Grigiotti, immancabile con la sua Reflex, e agli altri gaudenti trailers, Max Pank, Mullah, Leonardo Morelli, Filippo Perazzini. Putroppo mancavano Federico Corbinelli e Rundiamo, per motivi di lavoro.

E così tutti pronti per le 15:00 al punto di partenza. Devo dire che, anche solo ad un'occhiata svelta, si poteva notare che il livello di preparazione dei runner presenti era molto elevato, composto fondamentalmente da "stradisti" della zona senese. E il percorso di questo trail ben si prestava alla partecipazione da parte di chi non è solito correre su percorsi non composti da strada asfaltata: per lo più abbiamo percorso strade bianche e brevi tratti di creta, attraversando in pochi punti zone coperte da alberi (che visto la stagione, eraano ancora spogli), affrontando alcune ripide salite, ma sempre corribili, raggiungendo, dal dislivello di partenza situato verso i 200 metri, un massimo di 380metri di altitudine.




Diversi i ristori lungo il percorso, che offrivano solo acqua (effettivamente non c'era bisogno d'altro), doccia calda nella palestra, e pasta party finale, al quale non abbiamo partecipato per ritornare a case e andarcene a prendere un hamburger dal Macdonald strada facendo, all'Outlet di Valdichiana; e per andarci, per sbaglio, ci siamo fermati difronte a un locale in inaugurazione, dove abbiamo mangaiao a buffet squisite tartine, crostini, pizza, schiacciata, pasta fredda, riso, prosecchino e drink analcolici. Nonostante l'abbuffata abbiamo proseguito per il Mac per concludere, come programmat,o difronte a un MacBacon schifosamente buono :) Stranamente il Kappadocio non ha mangiato l'hamburger...

Considerazioni personali: me la son proprio goduta, oggi; ho corso sciolto, senza mai tirare, osservando il paesaggio, fermandomi ogni poco a guardarmi intorno per scattare una foto. Alla fine ho impiegato 1he55min, anche troppo poco, per quanto avevo previsto (almeno 2h30min), visto ancora la condizione non ottimale, e soprattutto il poco impegno profuso per far presto.



giovedì 1 aprile 2010

Mizuno Precision 9


Ebbene, queste scarpe le comprai l'estate scorsa, ad una svendita di un grande magazzino, le davano a 60 euro, e non mi sono lasciato scappare l'occasione.
Mi ero trovato bene con le Rider, ho provato a fare il salto di categoria, comprando così quelle che al momento erano il mio primo paio di intermedie. Leggere e traspiranti, anche comode, in morbido mesh e con quel "vellutato" tessuto intorno alla caviglia; ma forse un po troppo lunghe in punta (il numero più piccolo mi stava stretto!) , tant'è che nelle prime uscite mi capitava, nei tratti di saliscendi, di sentire il piede scivolare sulla soletta, procurandomi una sorta di "irritazione" alla pianta del piede. Per cui le rimisi in scatola, un po deluso.
Ma forse era troppo presto per giudicarle...
Ho ripreso le Precision in questo periodo, per le brevi uscite mattutine di allenamento sulla pista ciclabile, ora che ho deciso di usare le vecchie e affidabili Asics Stratus per quelle gare su strada sulla distanza dai 15km in su, a cui mi è capitato e mi capiterà di partecipare ogni tanto.
Ho pensato che sarebbe andate bene per queste uscite di massimo una decina di km, senza lunghi tratti in pendenza, in cui quindi non sarei andato incontro al verificarsi di situazioni "irritanti".
In questa ultima settimana ci ho fatto 5 uscita da almeno un'ora. E ho avuto nuove e diverse sensazioni da questa scarpa.
Sono passati diversi mesi da allora, e ho cambiato un po struttura fisica (ho messo su qualche chilo di muscoli in più nelle gambe, per quella questione di proteggere meglio i ginocchi dagli impatti da corsa ) e ho cambiato anche il mio passo. Adesso appoggio meno sul tallone, più sull'avampiede, e così anche la rullata è cambiata, meno poggiata sull'esterno, più fluida, per quanto la velocità non sia aumentata. Per cui , in queste Mizuno, scarpe adatte per appoggio neutro (mentre le Stratus sono per appoggio supinatore), mi trovo più a mio agio, adesso.
Ho quindi deciso di affrontare dei tratti in sali-scendi, e forse proprio perchè la rullata è migliorata, meno pesantemente poggiata sul tallone, il piede scivola meno sulla soletta.
La suola ha buon grip anche nei tratti di sentiero erboso che percorro sulle sponde del fiume, bagnati dall'umido del mattino.