sabato 21 dicembre 2013

Asics Sky Speed 3





Peso: 285
Altezza all'avampiede:18mm
Altezza al tallone : 28mm

Ed è così che, in coincidenza della notifica dell'accettazione della mia richiesta di iscrizione alla West Higland Way Race (155km, Scozia), finisce il periodo di due mesi di preparazione in palestra , una preparazione tipo crossfit, finalizzata a rafforzare tutto il tronco e aumentare elasticità ed esplosività. Adesso si inizia a correre per metter nelle gambe tanti e tanti km, per arrivare pronti a quell'evento. Obiettivo: meno di 24 ore. Sogno: meno di 22 ore.
Finitao tutto quel periodo di carichi in palestra, è normale che le gambe sia parecchio impallate. Ho iniziato a corricchiare, ho partecipato anche a due gare: una stradale a Reggello di quasi 17km, ed un trail serale al trail del Montalbano, di 13km. In entrambe le situazioni, già dopo 5 km di corsa , le gambe sono “andate”, ma sono comunque arrivato alla fine con tempi decenti. Anzi, al Montalbano ho finito gli ultimi km in crescendo! Ma nei giorni seguenti, le gambe “soffrivano” come se avessi fatto gare da 60 e più km.... tre-quattro giorni di riposo, con tutti i doloretti di “assestamento”, ora al polpaccio, ora al tibiale, ora al gluteo... insomma, riprendere a correre dopo quasi due mesi di stop ha “traumatizzato” tutti i tessuti muscolari e tendinei...è stato un risveglio. Ci vorrà del tempo per smaltire qui carichi e riprendere a correre in maniera fluida.
Occorre andare a piccoli passi.
E così ho preso ad allenarmi su asfalto, su distanze di 4-6-8 km, cercando di stare in ritmi di 5'15”- 5'30” 5'45”. Ma dopo tre giorni, ecco che si presenta un dolorino strano al ginocchio, sul lato interno. Un fastidio, un allarme che mi ha fatto pensare. Ed ho capito la causa: le scarpe. Le vecchi scarpe con cui ho ripreso ad allenarmi: Asics Stratus 2 e Nimbus 10, scarpe “tradizionali” da alternare alle minimaliste New Balance MT22. Gloriose scarpe, con tanti km sulla suola, e un intersuola scarica... Basta poco, una lieve asimmetria a incidere sul passo, a creare una situazione di stress anomala... Come ho potuto dimenticarmene? Una scarpa “strutturata”, che con l'uso tende a perdere la sua integrità, può diventare dannosa.
Ed ecco quindi la necessità di comprare un paio di scarpe stradali.
Amo le Saucony Kinvara, ma per quanto strutturate, hanno un differenziale tacco punta di soli 4mm, quindi minimalista; mentre mi serve alternare, quindi mi serve una scarpa con un differenziale di 8-10mm, una scarpa comunque leggera, un intermedia sotto i 300gr, tipo le mie amate Stratus, la cui calzata resta tutt'ora fantastica...
Quindi, per ritrovare una situazione simile, non c'è che da cercare tra le Asics sul sito, quella che assomiglia a questo profilo: DS Trainer 18 Neutral, Gel-Excel 33.

Mi sono recato dal Campione, a provare le Asics, ed anche le Cumulus 14, il vecchio modello, più leggero dalla versione 15. Calzata classica, comoda, scarpa ben ammortizzata, ma pesante...
Poi ho provato i due altri modelli. Innanzitutto, ho dovuto calzare per tutte la taglia 44,5!! eppure i vecchi modelli che ho, taglia 44, mi calzano benissimo. Deve essere cambiato un pochino la misurazione delle taglie... e non è indicata la taglia in cm! Vabbè, questione di poco, la sostanza è quella.



Partiamo con le DS Trainer 18 Neutral: ha una forma diversa dalle classiche Asics, all'avampiede. Il tessuto della tomaia è eccellente, il look moderno non mi intriga affatto, specialmente gli occhielli passalacci. La calzata mi ha deluso, non mi ci sono trovato bene, sentivo il piede spingere sul puntale, all'alluce, durante il passo. E poi, ho trovato poco flessibile l'intersuola in Solyte: penso sia dovuto alla nuova placca Guidance Trusstic, che ha delle estensioni laterali che si prolungano fino ad arrivare alla zona sotto le falangi, che forse la irrigidisce un po.



Poi ho provato le Gel Excel 33, un modello della serie natural running, dotata del sistema Fluid Axis e dell'Extended Propulsion Trusstic. Calzata comoda, ariosa, bel design. Ora, per un barefoot runner, parlare di “natural running” indossando questa scarpa, è un po un eufemismo.. ma immagino che per quelli abituati alle tradizionali stradali, possa fare tutt'un'altro effetto. Comoda durante la rullata classica, un po secca nell'appoggio mediale, non offre un grande contatto col terreno, e, nonostante siano solamente 12 i mm di gomma all'avampiede, non si percepisce la spinta a terra dell'avampiede, che viene smorzata dalla gomma dell'intersuola, un sandwich doppio strato: spEva sulla parte superiore, Solyte in quella inferiore. Forse è proprio quello strato di spEva ad assorbire la forza di spinta, diminuendo la sensazione di efficienza motoria.



Ho provato quindi un altro modello, non più presente nel catalogo Asics , eppure bellissima, col suo look classico Asics, profilo basso, tomia “pulita”, occhielli passalacci tondi!, lacci piatti e sistema allacciatura asimmetrico. E di colore verde! Che bellezza!!! Amore a prima vista per le Sky Speed 3!



Già il suo profilo mi ha ispirato positivamente, ad un accostamento alla mia Stratus: è un po più chiusa all'avampiede, più racer; meno pastosa al tallone, ben flessibile in zona avampiede, e l'intersuola in solyte, solamente in solyte, prende bene lo sforzo di spinta, si sente il contatto al terreno. Per quanto le misure dell'intersuola siano le stesse della DS Trainer, sembra di stare più bassi e ben piantati a terra, sembra proprio di voler spingere.


E adesso, sotto con le ripetute sul miglio, che occorre anche insegnare al corpo a pensare in misura  inglese, che poi fare 95 miglia sembra meno che fare 155km!

sabato 30 novembre 2013

LaSportiva UltraRaptor

LaSportiva UltraRaptor



Una delle mie prime scarpe da Trail è stata LaSportiva WildCat; a quei tempi non ero ancora diventato un minimalista, correvo poggiando molto di tallone, e la Wildcat si adattava bene a quel tipo di passo grazie ad un crashpad che garantiva un ammortizzazione molto efficiente. La scarpa era anche molto comoda, peccava però in sostegno al piede, pegno pagato per ottenere una scarpa leggera adatta a un passo veloce : e così la tomaia tendeva a consumarsi facilmente, fino a strapparsi, nei punti di maggior sollecitazione.  Poi uscì il modello Raptor, che partendo dalla stessa piattaforma delle Wildcat, ne migliorava la struttura della tomaia, ancora più confortevole e dotata di supporti che ne miglioravano la capacità di sostenere il piede – apprezzabile sulle lunghe distanze . ed anche ad aumentarne la resistenza della stessa. E la mescola usata per la suola – che manteneva lo stesso disegno – era anche di un tipo che garantiva una maggior durata, perdendo pochi punti sulla capacità di tenuta sul bagnato. La Raptor diventava così la giusta alternativa per quegli atleti che avevano bisogno di una scarpa affidabile per affrontare lunghe distanze.
Lunghe distanze che si vanno sempre più allungando, nel mondo del training. E per puntare a percorrenze che arrivano e superano i 100km, ecco che  La Sportiva crea la UltraRaptor, un evoluzione della Raptor. Un evoluzione “invisibile”, nel senso che la scarpa esteticamente sembra identica, ma ha una struttura migliore che aumenta la capacità di supportare l'arcata del piede, (specialmente per chi soffre di pronazione) quando, sulla lunga distanza, l'affaticamento provoca il collasso dell'arcata, rendendo più difficoltoso, e ancor più faticoso, se non addirittura doloroso – il proseguire.

Comfort: 4/5
accogliente anche per chi ha un piede e una caviglia larga, imbottita il giusto nel contrafforte tallonare, anche ben stretta non chiude troppo sul piede. La soletta interna.è ben conformata.
La linguetta integrata al resto della tomaia poggia molto bene sul collo del piede, anche stringendo bene i lacci, non si soffre alcun tipo di costrizione.

Sicurezza:
Un bel puntale degno di una scarpa antinfortunistica, protegge molto bene le dita dei piede. L'altezza da terra e il perimetro più largo dell'intersuola, proteggono il piede dalle sollecitazioni del fondo e dal contatto laterale contro gli ostacoli. La scarpa non presenta placche protettive nell'intersuola, ma uno strato di Eva la cui alta densità non permette al piede di soffrire le asperità.

Peso: 2/5
350gr non sono pochi, giusto pegno da pagare per avere tanta protezione e ammortizzazione

Traspirazione: 2/5
La tomaia è ben robusta e resistente, con tutti quegli overlayer supportivi, ma questo diminuisce la traspirazione del piede, il calore non viene dissipato in maniera ottimale, stando fermi si percepisce un lieve riscaldamento del piede. In inverno questo è positivo, naturalmente.

Ammortizzazione 5/5
30mm di gomma MEMlex Eva sotto il tallone, 22mm sotto le dita dei piedi, garantiscono un ottimo assorbimento degli shock da impatto; in particolare il crashpad sotto il tallone offre una dinamica molto confortevole durante il passo, che si rivela ancor più efficace nell'uso durante la corsa in discesa.

Stabilità 5/5
il differenziale ridotto a 8mm compensa l'elevata altezza da terra; la superficie d'appoggio è molto ampia, il ponte mediale conferisce abbastanza rigidità e controllo dell'appoggio, la talloniera rigida non permette al piede di muoversi all'interno della scarpa negli appoggi più acrobatici.
Ma quello che contribuisce ad una maggiore stabilità del piede è il nuovo sistema di allacciatura e' integrato alla tomaia a mezzo di layer applicati sul tessuto elastico interno e con rinforzi in materiale sintetico sul mesh esterno, al fine di ripartire la tensione dell’allacciatura su tutta la tomaia ed avvolgere meglio il piede


Grip 3/5
La suola, composta dalla mescola FriXion XF, è studiata per resistere all'usura e permetterne una lunga durata, specialmente nell'uso su sentieri con fondo roccioso, di alta montagna, anche in condizioni di bagnato, e su sentieri di terreno ben battuti, mentre non ha grandi capacità sul fango  umido, dove la larga pianta tende a “galleggiare”, scivolando, non avendo dei tasselli abbastanza profondi per stabilizzare l'appoggio.

Tecnica Demon Sprint

TECNICA DEMON SPRINT

Peso: 350gr
Drop: 8mm (25mm-17nn)




Calzata 9
Comfort 7
Traspirazione 7
Protezione 8
Ammortizzazione 7
Stabilità 9
Grip 8


Positivo: Rullata, Stabilità

Negativo: Flassibilità, Traspirazione


La Demon Sprint, per quanto condivida il look con agli altri modelli Tecnica, si discosta da queste per delle fondamentali proprietà che ne determinano il carattere espresso dal nome.
La tomaia è molto più fasciante, la zona avampiede più compatta, il contrafforte tallonare ha una presa molto tenace sul piede, grazie anche al bordo superiore dell'intersuola che si alza quasi di 1cm rispetto alla seduta del piede, circondandolo saldamente.
L'intersul0a è “rigida”, non improntata a favorire l'ammortizzazione, ma ad una efficace dinamica della rullata  e dello scarico della potenza di spinta, per accompagnare a un azione di corsa molto performante
E' composta da due tipi di gomma a densità differenziata: quella arancione assorbe l'appoggio  e distribuisce le forze dell'impatto, mentre quella verde si muove all'interno della “conca” formata dall'intersezione con l'altra,  favorisce così la dinamica pendolare del movimento tacco-punta, fino a  incontrare un “picco”, situato poco prima dell'inizio della falangi, il cui profilo cuneiforme funziona come leva al momento della spinta di stanco, massimizzando lo scarico della potenza, specialmente durante le salite.
Grip sicuro, stabilità eccezionale per affrontare grintosamente le discese più ostiche.
Adatta per atleti performanti, per affrontare medie-lunghe distanze.


Vivobarefoot Breatho Trail

VIVOBAREFOOT BREATHO TRAIL


Peso: 265gr
Appoggio: Neutro
Altezza: 7mm al tallone 7mm all'avampiede
Categoria: New Balance MT10, Merrell TrailGlove, Saucony Kinvara Trail, Inov-8 TrailRock 235



COMFORT 3/5
Fatta per permettere sensazioni “barefoot”, presenta un avampiede ampio , arioso. La tomaia è molto morbida, la scarpa può essere calzata senza calzini, anche senza la soletta interna in Eva, che è molto flessibile, non ha funzioni “accomodanti” o strutturali.

TRASPIRAZIONE 4/5
Tomaia in Dri-TEx, morbida e altamente traspirante, garantisce un eccellente deflusso dell'acqua

PESO 4/5
Più pesante rispetto ad altre concorrenti, ma comunque leggera, con una tomaia irrobustita da layers di rinforzo, e discretamente imbottita, a garanzia di lunga durata e mantenimento delle caratteristiche

PROTEZIONE 4/5
Lo “chassis” dell'intersuola è un guscio molto flessibile che trasmette al piede tutte le asperità del terreno, ma la sua conformazione laterale, con bordo rialzato, protegge molto bene il perimetro del piede dagli urti, cosa che manca in tutte le altre scarpe stile barefoot. E la parte mediale presenta una conchiglia di rinforzo all'interno dell'arcata.

AMMORTIZZAZIONE 0/5
Assente

STABILITA' 3/5
Le imbottiture del collarino e del linguetta permettono una calzata avvolgente e stabile, senza essere “stretta”; non ha la calzata fasciante e supportiva nella parte laterale interna, migliorabile. La tomaia L'intersuola spessa 2,5mm (4,5mm di tacchetti) è progettata per favorire la propriocettività

GRIP 5/5
Veramente eccellente in tutte le situazioni.

CONCLUSIONI
Scarpa adatta a percorrenze fino alla maratona, per atleti leggeri o comunque con un passo non poggiato sul tallone, a ritmi medio-alti.
Spettacolare su fondi invernali


sabato 5 ottobre 2013

Saturnia Trail, 30/09/13

Saturnia Trail: a Saturnia un po d'acqua, fango, guado di fiume d acqua termale.. 
La gara è bella, sempre corribile: quando ho saputo che partiva alle 9, e non alle 8, come credevo, ho dovuto cambiare programma della mattinata: per ritornare a lavoro per le 15 dovevo ripartire al massimo alle 12, e non pensavo di riuscire a fare questi 27km in sole 3 ore... ho deciso per la 12km, poi al bivio per prendere il percorso breve, ho tirato per la 27 senza accorgermene (pioveva forte, e in quel momento mi colava il sale del sudore dalla fronte negli occhi.. non vedevo nulla!) quando me ne sono accorto ero ormai al 15km, fatto in un 1h40! ma mancavano 12km ... no, non potevo arrivare in tempo.. quindi in un punto che conoscevo e dove potevo prendere una scorciatoia, ho detto all'addetto al controllo di darmi per non classificato, ho preso quella scorciatoia e ho guadagnato 5km, arrivando alle 11:45, quindi 10 minuti per cambiarmi, e sono ripartito, come programmato.



















venerdì 5 luglio 2013

Ultraspire Alpha


Zaino Gilet/Vest molto leggero (200gr a vuoto) e costruito con un mesh a maglie larghe che assicura un ottima traspirazione, dotato di una tasca posteriore per portare una sacca idrica di due litri, o altrimenti utilizzabile per metterci qualche capo di vestiario in caso di lunghe uscite con meteo variabile, usando le borracce  Ultraspire Human da 250cl, che hanno una forma quadrata che ben si adatta alle tasche , anche queste in tessuto mesh, che possono contenere benissimo macchina fotografica, cellulare, barrette e altri accessori. Due taschine sugli spallacci possono ospitare al massimo le chiavi di macchina/casa, e l'altra - in tessuto wateproof - per metterci dei soldi. Lateralmente, sono state inserite due altre "fessure", e un altra tasca, posterirormente, alla base della tasca idrica, dove metter guanti, buff, capi di vestiario di piccola taglia.
Le due cordicelle anteriori assicurano una vestibilità stabile


Come sempre, da notare quei particolari che distinguono il marchio Ultraspire: colori vivi (verde e azzurro) , tessuti morbidi e resistenti, gancetti di metallo leggero al posto dei soliti agganci in plastica, chiusura magnetica per le tasche.


Disponibile in due taglie

Accessori:

Riserva idrica da 1L

 Riserva idrica da 2L

Borraccia Human 250cl
 
Altre info:

domenica 30 giugno 2013

Scarpa Minima

Scarpa minimalista, come vuol indicare il nome, la Minima ha un differenziale di 6mm( SCARPA già adottava questa geometria nel modello SPARK e nella sua evoluzione, la RAPID), peso di 290gr.

giovedì 27 giugno 2013

Zaino Lafuma Speedtrail 5L

Lafuma Speedtrail 5 - Regolazioni

Zaino Idrico Vest/Gilet Trailrunning 5 Litri  
Prezzo: 75euro
Peso dello zaino: 270gr

Non sono un amante degli zaini idrici, per quanto ne riconosce l'utilità, e, soprattutto, l'ingensosità di alcuni. Ne ho uno che uso portare in inverno, ma d'estate preferisco indossare la cintura con le borracce, per avere una migliore aereazione della schiena, punto molto importante per la dissipazione del calore.
Tuttavia, la cintura può risultare molto limitata, nel caso del regolamento di una gara -ultra, se in questa è richiesto di portarsi anche il materiale di ricambio...
Per cui ho deciso di trovarmi uno zainetto con una capienza adeguata - 5 litri - con le borracce agli spallacci, in modo da poter "compensare" , anche minimamente, il carico dello zaino.
Ci sono diversi zaini di questa categoria, che vestono come gilet, fatti con materiali di qualità e con soluzioni ingegnose per lo stivaggio del materiale, ma uno tra questi mi ha colpito più di tutti, lo zaino Lafuma Speedtrail 5, proprio per una sua caratteristica che all'inizio mi lasciava perplesso, ma che poi, ad una più attenta riflessione, e dopo averlo provato, è risultata proprio uno dei suoi punti di forza: gli spallacci.
Gli spallacci dello SpeedTrail non sono fatti in tessuto imbottito, come tutti gli altri, ma sono fatti di un materiale in gomma minimamente elastico, flessibile. Questo mi lasciava perplesso, la sua relativa rigidità. Poi, ripensandoci, ho capito che proprio il materiale più denso e rigido degli spallacci "Flexigrip" può portare dei vantaggi, in quanto, a differenza degli altri spallacci, non scarica il peso sulla clavicola, ma scarica il peso più diffusamente su tutta la propria struttura, e conseguentemente, scarica in maniera minore sulla clavicola! questo è un fattore che, sulle lunghe distanze, risulta molto comodo. Inoltre, la sua elasticità, gli permette di adeguarsi alla forma delle spalle e del torace, aderendo perfettamente al corpo.
Questo zaino , una volta indossato, e una volta regolata la tensione degli spallacci tramite i cavetti del sistema "Speedfit", diventa tutt'uno col torace, permettendo di trovare la giusta tensione a seconda del materiale caricato. Sulla parte anteriore, la messa in tensione degli spallaccinon avviene tramite  normali cinturini, ma tramite un cavetto , che una volta strinto, non da alcun fastidio al torace e, non secondario, non consuma la maglietta.
Sulla parte anteriore degli spallacci sono posti due sacche portaboracce richiudibili, che, tramite due agganci in velcro, possono essere sistemati su due differenti altezze, a seconda dei gusti. Sui portaborracce poi sono state sistemati due ampie tasche, dove poter mettere telefono cellulare, macchina fotografica, gel o barrette. E nel caso non si usassero le borracce, optando per l'uso della sacca idrica, beh, ci si può mettere di tutto!!




Lafuma Speedtrail 5 : ingombro a pieno carico

Lafuma Speedtrail 5: regolazioni portaborracce

Lafuma Speedtrail 5: posizione sulla schiena




Lafuma Speedtrail 5: capacità di carico

Materiale stipato usando i porta borracce agli spallacci:
Riserva d’acqua1 litro (2 bottiglie da 50cl)
Riserva alimentare ( 5 barrette Carbo, due Integratori liquidi Magnesio+Potassio)
Telo termico
Indumenti di ricambio = Maglietta a maniche corte Nike Miler + pantaloncini corti Mizuno; Intimo termico (baselayer Smartwool) e tecnico a maniche lunghe (maglia Adidas Response maniche lunghe con cappuccio)
1 bicchieredi gomma
2 lampade funzionanti (Black Diamond Volt e Petzl) con pile di ricambio
Rotolo di benda elastica
Giacca waterproff con cappuccio Stoic Vaporshell
Guanti invernali leggeri e guanti impermeabili in neoprene
Pantavento impermeabile Camp Magic


Lo zaino, una volta svuotato del materiale o parte di esso, può essere "chiuso" su se steso usando le cordicelle e gli attachi, in modo da evitare che il materiale "balli" al suo interno durante la corsa :


Lafuma Speedtrail 5: regolazione speedfit



domenica 23 giugno 2013

Scott T2 Kinabalu



Mesi fa è stata pubblicata su Spirito Trail la recensione della Scott Aztec 3, la prima vera recensione di un modello di questo Brand;  una scarpa che acquistai su internet, incuriosito da questo marchio, di cui conoscevo solamente i meravigliosi modelli di Mountainbike, ma le cui scarpe non avevo mai avuto la possibilità di vedere. Presa della mia usuale taglia, la trovai una scarpa ben fatta e performante, peccato però che nella mia taglia mi calzasse un po stretta, chiudendo un po troppo sul pollice, cosa che da noia ad uno abituato ad indossare calzatura stile barefoot... per cui, trascorsi diversi km e non notando alcuna deformazione "accomodante" del puntale, molto ben fatto e ben protettivo, decisi di regalarla; la persona che potè goderne, confermo' tutte le mie impressioni positive.
Poco tempo dopo è uscito un nuovo modello Scott, molto interessante, e che sta riscuotendo un notevole successo: la T2 Kinabalu. Look accattivante, ma non solo quello.
La Kinabalu, rispetto alla Aztec, con la quale condivide la tecnologida eRide, presenta un puntale più spazioso ed una tomaia dalla forma più simile ai modelli stradali, che non allo scarponcino all-mountain; un sistema di allacciatura tradizionale, con lacci piatti; un intersuola che risponde in maniera più morbida al momento dell'impatto a terra nella zona del tallone, e agisce in maniera più reattiva nel momento di slancio; inoltre, ha una suola dal disegno molto più aggressivo, rispetto alle Aztec, e che si adatta meglio ai diversi tipi di fondo di un percorso trail, rispetto a quella del modello eRige Grip 2, studiato specificatamento per i percorsi di montagna dello skyrunning. Inoltre, la Kinabalu presenta una soluzione proveniente dal mondo del trialthon, che consiste in dei canali posti sotto il rivestimento interno della scarpa , quello sotto la soletta, che permettono una veloce fuoriuscita dell'acqua imbarcata, tramite quei canali di sfogo che si possono notare lateralmente nell'intersuola, alle sue estremità.
Una scarpa molto comoda con la quale poter affrontare anche lunghe distanze, e persino correre su strada senza problemi.

I miei voti:

Comfort 4/5
Protezione 3/5
Peso 4/5 (270gr)
Traspirazione 3/5
Ammortizzazione 3/5
Stabilità 3/5
Grip 4/5

Scott Eride Aztec 3




Peso: 360gr
Differenziale: Tallone 36mm avampiede 24

Categoria: Salomon Crossmax, La Sportiva Raptor, Asics Fuji Trabuco, Adidas Riot 4TR, Brooks Cascadia, Tecnica Diablo Max, New Balance 810, The North Face DoubleTrack, Saucony Xodus 3, Inov-8 Roclite 315




Comfort 4/5

La tomaia "Ergologic Fit" si presenta come una struttura ergonomica ingegnosa, divisa in due settori: quello anteriore, in tessuto mesh, forma un “calzino” ben imbottito nella zona di quella che normalmente è la “linguetta”; quello laterale-posteriore, costituito da una esoscheletro in gomma, molto fine e flessibile, a rinforzo di un tessuto a trama fitta, che termina in un contrafforte tallonare molto alto sul piede, al limite della mobilità della caviglia, robusto e fasciante: la conchiglia è molto rigida, e forma una “profonda” conca sotto l'abbondante imbottitura del collarino e della linguetta posteriore, rivestita internamente con un tessuto traforato molto piacevole al tatto. Una volta indossata, la scarpa avvinghia il piede in maniera totale, e in modo confortevole, trasmettendo la sensazione di essere piacevolmente stretti nell'ovatta. Per favorire la vestibilità sul collo del piede, la “linguetta” termina con un bordo superiore sagomato in modo da non ostacolare il movimento del tendine del muscolo estensore lungo dell'alluce.

La soletta interna, rimovibile, ha uno spessore di pochi millimetri, una superficie inferiore traforata.

Il puntale del “calzino” presenta una forma dalla curvatura molto pronunciata, chiude molto le dita del piede; vestendo la propria taglia si sta al limite della vestibilità, questo tipo di contenimento può piacere o meno, occorre esserci abituati, anche perché comporta delle conseguenze importanti, nello stile di corsa, soprattutto in discesa, dove il peso del corpo viene scaricato su una superficie ristretta, le dita si possono affaticare maggiormente.


Protezione 5/5

Puntale ampio e solido, placca in TPU interna all'intersuola per proteggere il piede dalle asperità del fondo, compito ben coadiuvato da un intersuola che assorbe bene il fondo, ben smorzante pur senza essere morbida.

Peso 3/5


360gr non sono pochi, ma la scarpa non risulta pesante o impacciata.

Traspirazione 4/5

La tomaia è ben traforata, e la sua particolare struttura laterale permette una buona ventilazione del piede. Il reticolato fa entrare la sabbia fine, da evitare quindi l'uso nei deserti.

Ammortizzazione 3/5

L'intersuola con curvatura a profilo concavo "Ergologic ride" ha buone qualità smorzanti; non è propriamente una scarpa ideale per un appoggio di tallone, ma la sua conformazione “costringe” il piede ad un appoggio mediale.




Stabilità 5/5

La struttura dell'intersuola offre ottimo sostegno al piede nella zona mediale, che risulta soddisfacente anche per chi soffre di pronazione, e mostra i suoi vantaggi soprattutto sulle lunghe distanze, quando la curvatura naturale piede tende a “schiacciarsi” ed il piede inizia ad indebolirsi, determinando una diminuzione dell'efficienza dinamica ed aumentando così la sensazione di stanchezza e sofferenza. L'Eride diminuisce l'insrgere di questi effetti.

La tomaia è ben salda al piede, l'allacciatura tipo Quick-Lace asimmetrico, garantisce ottima tenuta, e il contrafforte tallonare - ben imbottito, e non stretto - pianta bene il piede al suo interno.

Grip 3/5

La pianta d'appoggio è una superficie dritta, la suola Vibram® GENIUS TRAIL è un composto bi-mescola Vibram® MultiTrek, caratterizzata da tasselli dalla forma simili a dei “ganci”, è progettata per offrire flessibilità e grande trazione anche in condizioni di fondo bagnato, purché su terreno compatto: suola-intersuola lavorano in modo da “copiare” il fondo in maniera eccellente; si può procedere sul terreno sconnesso senza mai perdere contatto, questa scarpa trasforma i sentieri in strade asfaltate!! Il comportamento cambia drasticamente sul fango, specialmente sulla superficie limacciosa sopra il fondo duro, o sulla “fanga” di neve e terra: la scarpa tende a scivolare in fase di spinta, di appoggio, in frenata..  Poca tenuta sul ghiaccio.



Conclusioni

Una scarpa che presenta delle soluzioni ingegneristiche avanzate ed efficienti, per offrire la massima sensazione di sicurezza e comodità, a tutti i tipi di atleti, con qualsiasi tipo e velocità di passo, per affrontare medie e lunghe distanze.

Per il tipo di calzata, meglio una mezza taglia più grande.

Particolare della linguetta asimmetrica che denota molta cura di progettazione