Peso: 285
Altezza all'avampiede:18mm
Altezza al tallone : 28mm
Ed è così che, in coincidenza della
notifica dell'accettazione della mia richiesta di iscrizione alla
West Higland Way Race (155km, Scozia), finisce il periodo di due mesi
di preparazione in palestra , una preparazione tipo crossfit,
finalizzata a rafforzare tutto il tronco e aumentare elasticità ed
esplosività. Adesso si inizia a correre per metter nelle gambe tanti
e tanti km, per arrivare pronti a quell'evento. Obiettivo: meno di 24
ore. Sogno: meno di 22 ore.
Finitao tutto quel periodo di carichi
in palestra, è normale che le gambe sia parecchio impallate. Ho
iniziato a corricchiare, ho partecipato anche a due gare: una
stradale a Reggello di quasi 17km, ed un trail serale al trail del
Montalbano, di 13km. In entrambe le situazioni, già dopo 5 km di
corsa , le gambe sono “andate”, ma sono comunque arrivato alla
fine con tempi decenti. Anzi, al Montalbano ho finito gli ultimi km
in crescendo! Ma nei giorni seguenti, le gambe “soffrivano” come
se avessi fatto gare da 60 e più km.... tre-quattro giorni di
riposo, con tutti i doloretti di “assestamento”, ora al
polpaccio, ora al tibiale, ora al gluteo... insomma, riprendere a
correre dopo quasi due mesi di stop ha “traumatizzato” tutti i
tessuti muscolari e tendinei...è stato un risveglio. Ci vorrà del
tempo per smaltire qui carichi e riprendere a correre in maniera
fluida.
Occorre andare a piccoli passi.
E così ho preso ad allenarmi su
asfalto, su distanze di 4-6-8 km, cercando di stare in ritmi di
5'15”- 5'30” 5'45”. Ma dopo tre giorni, ecco che si presenta
un dolorino strano al ginocchio, sul lato interno. Un fastidio, un
allarme che mi ha fatto pensare. Ed ho capito la causa: le scarpe. Le
vecchi scarpe con cui ho ripreso ad allenarmi: Asics Stratus 2 e
Nimbus 10, scarpe “tradizionali” da alternare alle minimaliste
New Balance MT22. Gloriose scarpe, con tanti km sulla suola, e un
intersuola scarica... Basta poco, una lieve asimmetria a incidere sul
passo, a creare una situazione di stress anomala... Come ho potuto
dimenticarmene? Una scarpa “strutturata”, che con l'uso tende a
perdere la sua integrità, può diventare dannosa.
Ed ecco quindi la necessità di
comprare un paio di scarpe stradali.
Amo le Saucony Kinvara, ma per quanto
strutturate, hanno un differenziale tacco punta di soli 4mm,
quindi minimalista; mentre mi serve alternare, quindi mi serve una scarpa con un
differenziale di 8-10mm, una scarpa comunque leggera, un intermedia
sotto i 300gr, tipo le mie amate Stratus, la cui calzata resta
tutt'ora fantastica...
Quindi, per ritrovare una situazione
simile, non c'è che da cercare tra le Asics sul sito, quella che
assomiglia a questo profilo: DS Trainer 18 Neutral, Gel-Excel 33.
Mi sono recato dal Campione, a provare
le Asics, ed anche le Cumulus 14, il vecchio modello, più leggero
dalla versione 15. Calzata classica, comoda, scarpa ben ammortizzata,
ma pesante...
Poi ho provato i due altri modelli.
Innanzitutto, ho dovuto calzare per tutte la taglia 44,5!! eppure i
vecchi modelli che ho, taglia 44, mi calzano benissimo. Deve essere
cambiato un pochino la misurazione delle taglie... e non è indicata
la taglia in cm! Vabbè, questione di poco, la sostanza è quella.
Partiamo con le DS Trainer 18 Neutral:
ha una forma diversa dalle classiche Asics, all'avampiede. Il tessuto
della tomaia è eccellente, il look moderno non mi intriga affatto,
specialmente gli occhielli passalacci. La calzata mi ha deluso, non
mi ci sono trovato bene, sentivo il piede spingere sul puntale,
all'alluce, durante il passo. E poi, ho trovato poco flessibile
l'intersuola in Solyte: penso sia dovuto alla nuova placca Guidance
Trusstic, che ha delle estensioni laterali che si prolungano fino ad
arrivare alla zona sotto le falangi, che forse la irrigidisce un po.
Poi ho provato le Gel Excel 33, un
modello della serie natural running, dotata del sistema Fluid Axis e
dell'Extended Propulsion Trusstic. Calzata comoda, ariosa, bel
design. Ora, per un barefoot runner, parlare di “natural running”
indossando questa scarpa, è un po un eufemismo.. ma immagino che per
quelli abituati alle tradizionali stradali, possa fare tutt'un'altro
effetto. Comoda durante la rullata classica, un po secca
nell'appoggio mediale, non offre un grande contatto col terreno, e,
nonostante siano solamente 12 i mm di gomma all'avampiede, non si
percepisce la spinta a terra dell'avampiede, che viene smorzata dalla
gomma dell'intersuola, un sandwich doppio strato: spEva sulla parte
superiore, Solyte in quella inferiore. Forse è proprio quello strato
di spEva ad assorbire la forza di spinta, diminuendo la sensazione di
efficienza motoria.
Ho provato quindi un altro modello, non più
presente nel catalogo Asics , eppure bellissima, col suo look
classico Asics, profilo basso, tomia “pulita”, occhielli
passalacci tondi!, lacci piatti e sistema allacciatura asimmetrico. E
di colore verde! Che bellezza!!! Amore a prima vista per le Sky Speed 3!
Già il suo profilo mi ha ispirato
positivamente, ad un accostamento alla mia Stratus: è un po più chiusa
all'avampiede, più racer; meno pastosa al tallone, ben flessibile in zona avampiede,
e l'intersuola in solyte, solamente in solyte, prende bene lo sforzo di
spinta, si sente il contatto al terreno. Per quanto le misure
dell'intersuola siano le stesse della DS Trainer, sembra di stare più
bassi e ben piantati a terra, sembra proprio di voler spingere.
E adesso, sotto con le ripetute sul miglio, che occorre anche insegnare al corpo a pensare in misura inglese, che poi fare 95 miglia sembra meno che fare 155km!