Una delle mie prime scarpe da Trail è
stata LaSportiva WildCat; a quei tempi non ero ancora diventato un
minimalista, correvo poggiando molto di tallone, e la Wildcat si
adattava bene a quel tipo di passo grazie ad un crashpad che
garantiva un ammortizzazione molto efficiente. La scarpa era anche
molto comoda, peccava però in sostegno al piede, pegno pagato per
ottenere una scarpa leggera adatta a un passo veloce : e così la
tomaia tendeva a consumarsi facilmente, fino a strapparsi, nei punti
di maggior sollecitazione. Poi uscì il modello Raptor, che partendo
dalla stessa piattaforma delle Wildcat, ne migliorava la struttura
della tomaia, ancora più confortevole e dotata di supporti che ne
miglioravano la capacità di sostenere il piede – apprezzabile
sulle lunghe distanze . ed anche ad aumentarne la resistenza della
stessa. E la mescola usata per la suola – che manteneva lo stesso
disegno – era anche di un tipo che garantiva una maggior durata,
perdendo pochi punti sulla capacità di tenuta sul bagnato. La Raptor
diventava così la giusta alternativa per quegli atleti che avevano
bisogno di una scarpa affidabile per affrontare lunghe distanze.
Lunghe distanze che si vanno sempre più
allungando, nel mondo del training. E per puntare a percorrenze che
arrivano e superano i 100km, ecco che La Sportiva crea la
UltraRaptor, un evoluzione della Raptor. Un evoluzione “invisibile”,
nel senso che la scarpa esteticamente sembra identica, ma ha una
struttura migliore che aumenta la capacità di supportare l'arcata
del piede, (specialmente per chi soffre di pronazione) quando, sulla
lunga distanza, l'affaticamento provoca il collasso dell'arcata,
rendendo più difficoltoso, e ancor più faticoso, se non addirittura
doloroso – il proseguire.
Comfort: 4/5
accogliente anche per chi ha un piede e
una caviglia larga, imbottita il giusto nel contrafforte tallonare,
anche ben stretta non chiude troppo sul piede. La soletta interna.è
ben conformata.
La linguetta integrata al resto della
tomaia poggia molto bene sul collo del piede, anche stringendo bene i
lacci, non si soffre alcun tipo di costrizione.
Sicurezza:
Un bel puntale degno di una scarpa
antinfortunistica, protegge molto bene le dita dei piede. L'altezza
da terra e il perimetro più largo dell'intersuola, proteggono il
piede dalle sollecitazioni del fondo e dal contatto laterale contro
gli ostacoli. La scarpa non presenta placche protettive
nell'intersuola, ma uno strato di Eva la cui alta densità non
permette al piede di soffrire le asperità.
Peso: 2/5
350gr non sono pochi, giusto pegno da
pagare per avere tanta protezione e ammortizzazione
Traspirazione: 2/5
La tomaia è ben robusta e resistente,
con tutti quegli overlayer supportivi, ma questo diminuisce la
traspirazione del piede, il calore non viene dissipato in maniera
ottimale, stando fermi si percepisce un lieve riscaldamento del
piede. In inverno questo è positivo, naturalmente.
Ammortizzazione 5/5
30mm di gomma MEMlex Eva sotto il
tallone, 22mm sotto le dita dei piedi, garantiscono un ottimo
assorbimento degli shock da impatto; in particolare il crashpad sotto
il tallone offre una dinamica molto confortevole durante il passo,
che si rivela ancor più efficace nell'uso durante la corsa in
discesa.
Stabilità 5/5
il differenziale ridotto a 8mm compensa
l'elevata altezza da terra; la superficie d'appoggio è molto ampia,
il ponte mediale conferisce abbastanza rigidità e controllo
dell'appoggio, la talloniera rigida non permette al piede di muoversi
all'interno della scarpa negli appoggi più acrobatici.
Ma quello che contribuisce ad una
maggiore stabilità del piede è il nuovo sistema di allacciatura
e' integrato alla tomaia a mezzo di layer applicati sul tessuto
elastico interno e con rinforzi in materiale sintetico sul mesh
esterno, al fine di ripartire la tensione dell’allacciatura su
tutta la tomaia ed avvolgere meglio il piede
Grip 3/5
La suola, composta dalla mescola
FriXion XF, è studiata per
resistere all'usura e permetterne una lunga durata, specialmente
nell'uso su sentieri con fondo roccioso, di alta montagna, anche in
condizioni di bagnato, e su sentieri di terreno ben battuti, mentre
non ha grandi capacità sul fango umido, dove la larga pianta tende
a “galleggiare”, scivolando, non avendo dei tasselli abbastanza
profondi per stabilizzare l'appoggio.
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