http://picasaweb.google.it/116060748355297972605/CervinoXTrail#
Innanzitutto grazie a Tarcisio, la scopa, se non era per la sua presenza, non penso sarei arrivato in tempo ... ci ho messo quasi 9 ore a portare a termine questi 42km con dislivello totale di 2400m, che ci ha portati da Valtournanche , 1500m slm circa, fino al rifugio Duca degli Abruzzi, a 2800m slv, a metà percorso, giusto sotto la punta del Cervino, in una giornata che migliore non potevamo trovare. Certo, al mattino faceva fresco, ma una voltapariti, usciti dal paese, per i sentieri assolati, siamo stati proprio bene. I primi 8km, che ci hanno portati al primo ristoro, sono passati facili, pur salendo per 500m, su sentieri ban battuti, corricchiando in compagnia, chiaccherando con altri trailer con i quali condividevo il passo adagio di chi vuol godersi la giornata.
Da li è iniziata una salita un po più impegnativa, verso Col Finestra, che ci ha portato altri 312m in in km, poi fino al 20km, abbiamo percorso single track in falso piano che ci ha portato facilmente al Rifugio Duca D'Abruzzo.
Da li una discesa di circa 10km lungo una strada sassosa ma ben calpestabile, che ci ha portati fino a Cervinia (dove ho sostato ad un bar per un pit-stop a base di birra...) , che abbiamo attraversato per poi dirigerci, affrontanto una decina di km di falso piano e ingannevolemente lieve salita, fino a Cheneil, da dove iniziava una discesa di circa 605 di dislivello che ci ha riportato a Cretaz.
Io ho affrontato con saggezza il percorso, non tirando mai, corricchiando per i singletrack in falso piano, riposando qualche minuto quando la salita al rifugio mi aveva indurito le gambe, per ritrovare quella scioltezza che poi mi ha permesso di "divertirmi" un po correndo la lunga discesa fino a Cervinia, 30km percorsi in 5h 15m circa, dopodichè è iniziato il prevedibile "calvario", visto che la mia autonomia, in questo periodo, si limita a quella distanza. Gli ultimi 12km li ho fatti praticamente camminando, impiegandoci 3h e mezza....E quella discesa, mi ha fatto patire non poco alle ginocchia...
Quando sono venuto a sapere che Mau Scilla aveva commentato che il percorso non era duro...
Ma oggi, a mente fredda, e soprattutto con le ginocchia avvolte nel
ghiaccio, mentre riguardo tutte le foto che ho fatto, e ripercorro
mentalmente il percorso, non posso dargli torto; il Cervino X Trail, nel
suo insieme, è si duro, ma non ha certo quei tratti duri che ti mettono alla
prova: fino al primo ristoro, tutto liscio, anche troppo, poi si è
salito un po, ma sempre una salita in cui trovi un ritmo, che non ti
spezza il passo e il fiato , così come anche quella che porta al rifugio
sotto la vetta del Cervino; si sale un bel po, ma è un salire "dolce"
(..seppur faticoso..)
dopodichè dal rifugio una decina di chilometri in
discesa dolce fino a Cervinia,
e poi la salita che dal lago porta alla
Pietraia, una bella salita, anche questa, ma non di quelle impossibili
(..per gli altri )
potevano usare tranquillamente scarpe da strada, viste le ottime
condizioni meteo. Nessun tratto "critico" che richiedesse presenza di
personale ad allertare i concorrenti. Il percorso, oltre che essere
suggestivo per quasi tutta la sua totalità (a parte la discesa e la
"visione" di Cervinia..) è molto "naturale", non abbisognava poi di tanta segnalazione. Magari, al posto dei segni di vernice, avrei optato per delle bandieruole rimuovibili conficcate nel terreno.
Giusta la quantità e la disposizione dei ristori. Magari, il terzo ristoro, per quelli come me che ci arrvano verso mezzogiorno, è un po una "tortura": in quei giardini, a pochi metri, i "gitanti" cuocevano l'arrosto sui barbeque.. le salsiccie....
Ottima l'organizzazione, e simpatici tutti quanti!
Veramente un bel trail.
E' stata una bella esperienza, anche nella sofferenza
Un grazie a Tarciso, la scopa, che mi ha fatto compagnia negli ultimi chilometri di sofferenza, e a tutti gli altri organizzatori e concorrenti che mi hanno aspettato calorosamente al traguardo: quell'applauso mi ha emozionato, un "abbraccio" con cui sono stato acccolto mi ha tolto di dosso quella "tristezza" accumulata negli ultimi chilometri per non essere riuscito a portare a termine questo trail nella maniera in cui avrei voluto, e potuto, al meglio.
E' stato bello ricevere i complimenti di Dawa Sherpa all'arrivo, vincitore della categoria maschile, e il saluto di tutti gli amici che mi hanno fatto compagnia prima della gara e durante.
Di seguito la cronaca tratta da www.parkstrail.it
"fin dalle prime battute si era capito che a giocarsi la vittoria
finale sarebbero stati : Giuliano Cavallo, Dawa Sherpa e Cristiano
Campestrin, tre atleti con caratteristiche diverse; quest'ultimo
obiettivamente fino al "Gpm" dell'Oriondé sembrava superiore conducendo
in testa e tenendo facilmente sotto controllo i due grandissimi trailers
che comunque tenevano duro. Al rifugio dell'Oriondé Campestrin accusava
un malessere dovuto alla quota, Cavallo prendeva prepotentemente la
testa che teneva fino a Cime Bianche di Valtournenche; Dawa dal canto
suo (e con tutta la sua esperienza) restava a circa 40 secondi gestendo i
km con grande acume.
A Cime Bianche si faceva sotto, riprendeva Cavallo che comunque
restava attaccato; l'ultima discesa da Cheneil a Valtournenche, è stata
affrontata in maniera pazzesca, Cavallo cadeva consegnando a Sherpa la
vittoria. Campestrin, vista la situazione, ha continuato nel suo passo
regolare, gestendo il terzo posto.
In campo femminile, Manuela Brunero e Alessandra Carlini iniziavano
la gara insieme ed hanno proseguito in questa maniera fino al
rifugio Oriondé, qui la giovanissima marchigiana già terza alla Lavaredo
Ultra Trail ,allungava il passo in discesa costruendo piano piano la
vittoria; la valdostana Brunero concludeva molto bene al secondo posto
con poco più di 8 minuti, terza l'altra valdostana Carmela Vergura al
quarto posto la laziale Maria Teresa Cannuccia . "
che SPETTACOLO!!!! e BRAVO x essere stato RESILIENTE! ;-)
RispondiEliminaBravo Gaggio, non ti fermi mai. Che spirito Dawa Sherpa che saluta chi arriva, bello.
RispondiEliminaBel report e belle foto, ci vorrebbero sette vite per poter correre tutte queste belle gare!
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