E' sabato sera, il sole cala all'orizzonte, dopo una bella tipica limpida giornata invernale. E' freddo, ci troviamo al bar PIT STOP, luogo di incontro dei partecipanti, e pochi metri più in là, alle 18:00, Marco Canizzaro ci raduna sulla linea di partenza, spiegandoci di stare attenti alle segnaletica predisposta all'appuntamento. Non c'è vento, menomale. Un insidia che mi renderebbe più ostica la corsa, peggio del freddo. Soffrò di un leggero affaticamento alla schiena, nella zona lombare, dovuta a carichi specifici fatti in palestra durante la settimana, proprio per rinforzare la zona. Sto pagando un po il lavoro fatto. Non sono sicuro he correre potrà farmi bene, ma sono solo 13km, se va male un'ora e mezzo di fatica. Ce la posso fare. E così parto, mi riscaldo un po, le gambe reagiscono bene; le salite iniziali, e quelle successive, non mi portano a forzare, per cui , eccetto in quei punti dove il percorso abbandona lo sterrato per diventare asfalto, riesco a far girare bene le gambe.
Arrivo al traguardo in 1h17min, buon tempo, senza spingere. In fondo sono contento, ho superato bene la prova, e mi godo una sana cena.
Putroppo però durante la notte la schiena si fa sentire, e la domenica mattina, sedere in auto con Fedele, mentre ci rechiamo a Capraia per affrontare i restanti 30km, sento la schiena legata.
Beh, mi dico che farò come sempre, secondo la mia regola che se qualcosa non gira ancora bene dopo i primi 4-5km, o mezz'ora di corsa che sia, mi fermo. Meglio non correre su qualche cosa (muscolo o articolazione che sia) che è "teso", per non portarlo al sovraccarico, al rischio di infortunio.
E così parto senza zaino idrico o cintura idrica, la mia schiena stamani non sopporta sovrappesi. E comunque, due ristori lungo i 30km, in una giornata fredda, sono più che sufficienti.
L'avevo detto a Fedele, prima di partire : oggi ritmo da 4h30, se riesco a tenerlo.
Putroppo, pochi chilometri e la schiena non si "scioglie", le salite non riesco a spingere, e neppure le discese mi vanno a genio. No, non posso continuare a questo passo, 5km in 30min, almeno altre 4h di fatica che rischia di compromettere tutto il lavoro che sto facendo in questo periodo di preparazione invernale in palestra: un infortunio ora, uno stop, e perdo tutti i benefici che questa preparazione dovrebbe darmi nel prossimo periodo, quando sarà assimilata.
Quindi mi fermo, e torno mesto alla partenza, a farmi una doccia, aspettando poi l'arrivo di tutti gli altri partecipanti, e pranzare insieme agli amici.
Per la cronaca la prima tappa ha visto tagliare il
traguardo x la prima classifica provvisoria Gianni Ciafardini davanti a
Josef Mussi e Stefano Lander in campo maschile e Camelia Barboi davanti a
Maria Giovanna Cerutti e Cristina Maestrelli in campo femminile. Nella seconda tappa Marco Bitossi davanti a Josef Mussi e Alberto
Bambini in campo maschile, Camelia Barboi davanti a Maria Giovanna
Cerutti e Jessica Giovannini in campo femminile.
Arrivo al traguardo in 1h17min, buon tempo, senza spingere. In fondo sono contento, ho superato bene la prova, e mi godo una sana cena.
Putroppo però durante la notte la schiena si fa sentire, e la domenica mattina, sedere in auto con Fedele, mentre ci rechiamo a Capraia per affrontare i restanti 30km, sento la schiena legata.
Beh, mi dico che farò come sempre, secondo la mia regola che se qualcosa non gira ancora bene dopo i primi 4-5km, o mezz'ora di corsa che sia, mi fermo. Meglio non correre su qualche cosa (muscolo o articolazione che sia) che è "teso", per non portarlo al sovraccarico, al rischio di infortunio.
E così parto senza zaino idrico o cintura idrica, la mia schiena stamani non sopporta sovrappesi. E comunque, due ristori lungo i 30km, in una giornata fredda, sono più che sufficienti.
L'avevo detto a Fedele, prima di partire : oggi ritmo da 4h30, se riesco a tenerlo.
Putroppo, pochi chilometri e la schiena non si "scioglie", le salite non riesco a spingere, e neppure le discese mi vanno a genio. No, non posso continuare a questo passo, 5km in 30min, almeno altre 4h di fatica che rischia di compromettere tutto il lavoro che sto facendo in questo periodo di preparazione invernale in palestra: un infortunio ora, uno stop, e perdo tutti i benefici che questa preparazione dovrebbe darmi nel prossimo periodo, quando sarà assimilata.
Quindi mi fermo, e torno mesto alla partenza, a farmi una doccia, aspettando poi l'arrivo di tutti gli altri partecipanti, e pranzare insieme agli amici.
Per la cronaca la prima tappa ha visto tagliare il
traguardo x la prima classifica provvisoria Gianni Ciafardini davanti a
Josef Mussi e Stefano Lander in campo maschile e Camelia Barboi davanti a
Maria Giovanna Cerutti e Cristina Maestrelli in campo femminile. Nella seconda tappa Marco Bitossi davanti a Josef Mussi e Alberto
Bambini in campo maschile, Camelia Barboi davanti a Maria Giovanna
Cerutti e Jessica Giovannini in campo femminile.
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