giovedì 2 dicembre 2010

MEETING ALBISOLA, 27-28 Novembre 2010

LINEE GUIDA TRAIL
http://www.spiritotrail.it/files/Linee_guida_trail_2010.pdf




Beh, quest'anno ho avuto modo di partecipare a due importanti incontri sul tema del Trail, quello organizzato da Uips lo scorso settembre, e questo di Albisola.
Molte le differenze: a Rimini, tra i presenti, eravamo in pochi a praticare trail, e gli altri cercavano di capire il mondo del trail, con le sue "strutture" pre-durante-dopo gara, molto differenti da quelle dell'ambiente bituminoso... Briefing, controlli materiale, sicurezza durante gara, terzo tempo... Il trail è un bel "circo" di matti, divertente, ma molto impegnativo!
A Rimini sono state presentate da Aurelio Michelangeli delle Linee Guida, molto sensate, approfondibili, migliorabili.

Ad Albisola -tutti trail runners :-)- i partecipanti sono ritornati a confrontarsi con quegli stessi argomenti affrontati/stabiliti a Morfasso, e, nonostante tutta l'esperienza maturata da tutti in
questi anni, è stato riscontrato un d'accordo con quanto era già stato stabilito allora, con in più il bisogno di molti, nato da una nuova auto- comprensione, che era il momento di fare un passo di "maturità": quella di unirsi una "associazione".
Non sono in grado di capire l'importanza di questo passo, visto che in fondo, al di là di quello che è un processo formale, delle sigle o quant'altro, tra i presenti, già esiste una associazione (condivisione) nel sentimento che spinge tutti al trail, e la volontà di condividere le proprie esperienze per migliorare questo mondo.

I punti delle Linee Guida sottoscritte dagli organizzatori sono pienamente condivisibili, ma manca una cosa secondo me importante.

Per rappresentarla devo fare una piccola digressione..

Mi è dispiaciuto molto tutta la discussione, alla fine inutile, di definire il Trail, sulla base di percentuali di sentiero/strada, singletrack/campo, altimetria... la discussione ha portato tutti un po "sul sentiero di guerra"...

e poi mi ritorna in mente di nuovo la domanda postami dallo "stradista": "icchell'è il trail?"....

Bene, da quanto ho capito, al di là di tutte le "specifiche" attribuibili, il trail è correre per sentieri.

Che cos'è un sentiero? Wikipedia risponde :

"L'unica definizione giuridica di sentiero la troviamo nel Codice della strada il quale, all'articolo 3 (Definizioni stradali e di traffico), comma primo, n. 48, lo definisce: "Sentiero (o mulattiera o tratturo): strada a fondo naturale formatasi per effetto del passaggio di pedoni e di animali"

L'unica definizione di sentiero ci è data dal CODICE DELLA STRADA!!!!

Riflettere su questo paradosso, ci porta a considerare la differenza sostanziale tra le gare su strada e trail, che è proprio quella relativa alla gestione del percorso, della sicurezza, e in base a questo trattare le probeblematiche risultanti: segnaletica, roadbook, chechkpoint , servizio scopa, modalità di disimpegno di fronte a situazioni ambientali avverse...
Questi temi sono stati affrontati al meeting, e hanno trovato una buona regolamentazione, come esplicata nelle Linee Guida.

Ma è mancata la riflessione sul cercare di capire quali sono i limiti - oltre quelli ambientali- relativi al "partecipante" : limiti fisici oltre i quali non si può andare, di fronte ai quali fermare un atleta, contro la sua volontà, nel rispetto della sua stessa salute. E, soprattutto, i limiti in base ai quali permettere ad un atleta di partecipare. Questa è la fondamentale forma di PREVENZIONE in ambito di sicurezza.

Trail per tutti, ma con criterio.

Va bene il metodo dei colori... ma solo se ai colori vengono attribuiti parametri che consentono l'accesso o meno agli atleti per poter partecipare ad un determinato-colorato evento, senza lasciare questa decisione al libero arbitrio dell'atleta.

Su questo Uisp , grazie al lavoro di Aurelio, Elio e Kappadocio, è, a mio parere, un passo avanti, con la formulazione di una scheda tecnica di sicurezza attraverso la quale stabilire il livello di difficoltà di un percorso, a seconda della presenza di alcune caratteristiche, e con la classificazione di tre tipi di trail secondo la quale solo un tipo di atleta, con determinate capacità fisiche dimostrate in precedenti esperienze e con un determinato bagaglio di attrezzatura tecnica, può partecipare a un determinato evento.


Mi si potrò "additare" il fatto che avrei potuto suggerire di affrontare questo argomento.. è vero. Ma a questo meeting, come a quello Uisp, mi sono presentato come "osservatore", "storico".
A riguardo di questo tema, già precedentemente in altri post del forum ST ho detto la mia , esprimendo la mia pregiudiziale stima verso chi impediesce ad un atleta di partecipare ad un trail, nel suo stesso interesse, non riscontrando in lui i requisiti per potervi partecipare. E diciamo la verità: questa è una cosa utile anche nell'interesse dell'organizzatore, e di tutti gli altri partecipanti ai quali potrebbe venire a mancare il soccorso per colpa di uno o più "improvvisati" trail runner....

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