Saucony Kinvara Trail
La Saucony Kinvara Trail è un modello
che si inserisce nel mondo delle scarpe minimaliste, presentando un
intersuola molto bassa, 16,5mm al tallone e 12,5 all'avampiede , ed
un peso di soli 220gr; diretta concorrente della New Balance MT10.
Quel che colpisce di questa scarpa ,
una volta indossata, è la comodità. Il piede giace su una soletta
molto elastica che risponde dolcemente alla pressione del peso
corporeo.
Tutta la zona intorno al tallone e alla
caviglia è rivestita con un tessuto piacevole al tatto, e presenta
un imbottitura morbida; il collarino ha un profilo che si alza bene
sul tendine d'Achille e presenta due pad laterali, nella zona della
toe-box, ben imbottiti , che avvolgono il piede poco sotto la
caviglia , e svolgono una funzione di sostegno, poiché la conchiglia
plastificata al tallone è molto bassa, così da liberare il tendine
da ogni tipo di pressione, ma in modo di contenere il piede durante
gli spostamenti laterali. A tal fine, proprio in quel punto , la
superficie della tomaia presenta , su entrambe i lati, degli inserti
di materiale sintetico che la rinforzano, contribuendo alla stabilità
della calzata. La tomaia è costituita da un mesh molto morbido, in
un unico pezzo che non presenta cuciture, permettendo di calzare la
scarpa l'uso di calzini. Le cuciture degli inserti protettivi posti
sul puntale non sono coperti, internamente, da alcun rivestimento, ma
durante l'uso non sono state causa di alcuna irritazione. La
linguetta è molto morbida, il meccanismo di allacciatura è di tipo
ad occhielli, ma i lacci, in tessuto morbido e dal profilo piatto,
non creano punti di pressione sul dorso del piede.
La superficie esterna della tomaia
presenta uno strato di materiale plastico saldato che, grazie alle
sue “propaggini” ben posizionate, contribuisce alla stabilità
della struttura della tomia, assicurando una calzata ben contenitiva,
nonché alla sua resistenza.
La zona dell'avampiede ha una forma
classica, non presenta una zona alluce molto aperta, come accade in
altre calzature minimaliste; questo permette all'atleta, che per la
prima volta si avvicina a questo tipo di scarpa minimalista, di non
trovarsi disorientato da quel tipo di impostazione, e di avere lo
stesso feeling di calzata al quale è abituato con una scarpa più
convenzionale.
Ben altre sono le caratteristiche al
quale l'atleta dovrà abituarsi... perché questa è una scarpa che,
con così poca gomma sotto il piede, e un differenziale di soli 4mm,
comporta già tanti cambiamenti nel modo in cui l'atleta dovrà
rapportarsi con la corsa: un gesto non poggiato sul tallone, in
quanto la scarpa è priva di qualsiasi artefatto che assorba gli
shock da impatto; un appoggio del piede più caricato sull'avampiede
e sulla zona mediale, cosa normale per gli atleti dotati di corsa
molto efficiente, ma caratteristica che l'”amatore” deve
sviluppare, con la dovuta gradualità, impostando anche un altro tipo
di passo, non più lungo e con lungo tempo di fase di volo, ma più
corto, con una maggiore cadenza e un minor tempo di fase di volo;
questi particolari diminuiscono così la forza che si scarica
nell'impatto, disperdendola su una più ampia zona d'impatto, ben 2/3
della superficie del piede, contro il solo 1/3 che avviene
impattando di tallone.
Il reparto suola-intersuola ha la
funzione di guscio che protegge bene il piede dalle asperità del
fondo, grazie ad un placca inserita sopra la suola che si estende per
tutta la zona dall'avampiede fino all'arco mediale, mentre il
tallone, dove l'intersuola ha un maggiore spessore, risulta morbida,
ed ha una discreta capacità di smorzamento, che può risultare utile
percorrendo certi tipi di discese.
La suola assicura una notevole presa al
terreno, grazie ad disegno dei tasselli molto aggressivo e
multi-direzionale, e alla presenza di “chiodini” gommati ; i
tasselli sul tallone permettono una buona presa e ripresa di aderenza
in caso di momentanee perdite di appoggio dovute a passaggi sopra
pietre o radici bagnate. La tenuta sul bagnato è notevole, anche su
passaggi di fondo pietroso. Su fango ottima la tenuta in appoggio,
anche in discesa; si perde trazione solo in fase di spinta, forse
perchè la scarpa, a causa della placca protettiva nell'intersuola,
non è abbastanza flessibile - nella zona mediale - da permettere di
staccare il piede con una rullata più fluida; la scarpa scarica
sull'avampiede tutta la forza, forse in maniera troppo diretta, netta
- spostando il terreno viscido e non compatto più che spostarsi su
di esso.
La vicinanza del piede al terreno e il
differenziale dell'intersuola così basso permettono un ampia
possibilità di snodo per la caviglia, che può lavorare sempre in
condizioni di libertà e ottimale efficienza, con minor possibilità
di andare incontro a storte in caso di appoggi sbagliati o mancati
lungo discese tecniche o fondi viscidi.
Una scarpa nata quasi perfetta, per il
suo genere; adatta ad atleti con corsa efficiente per affrontare
percorsi dalla skyrace alle gare su lunghe percorrenze; adatta
all'allenamento graduale per chi non ha una corsa efficiente e cerca
di migliorare il proprio stile di corsa, senza soffrire troppo le
asperità del fondo: come scarpa minimalista, è portata più alla
protezione della pianta del piede che al permettere una maggiore
sensibilità del fondo.
Ammortizzazione: 1
Stabilità: 5
Protezione: 3
Comfort: 3
Grip: 5
Peso : 5
Traspirabilità: 3