La tomaia della Masochist è in tessuto Vel, apprezzabile per essere molto traspirante, e resistente; la tomaia ha un profilo molto basso, a forma di banana, con avampiede raccolto, che veste avvolgente, ma senza pressioni, intorno alle dita; il collarino basso e ampio e la talloniera molto larga e generosamente imbottita, con una conchiglia di supporto non invadente, rendono questa scarpa molto confortevole . La tomaia presenta inserti di rinforzo che sono integranti al sistema di asole passa-lacci che consentono una allacciatura priva di pressioni sul dorso del piede, e che assicurano una vestibilità da guanto. In particolare, è da notare che le asole poste all'altezza mediana sono più distanziate tra di loro, ed in quel punto la linguetta presenta un maggior imbottitura, soluzione che permette di evitare punti di pressione sul collo del piede quando si vuol stringere bene la scarpa , cosa comunque non necessaria perché, grazie alla sua forma e all'imbottitura abbondante, questa scarpa veste molto bene, soprattutto nella parte interna del piede, dando una sensazione di ottima capacità di supporto, molto gradita a coloro che soffrono di un appoggio pronatore. L'ampia imbottitura ha però l'effetto negativo di trattenere l'umidità. L'esteso puntale con doppio strato di rivestimento in materiale sintetico assicura massima protezione alla dita dei piedi contro gli urti. L' intersuola è in mescola Eva che ha la caratteristica di essere più reattiva che ammortizzante, e al cui interno, per tutta la sua estensione, è inserito una placca “anti-roccia”, leggera e flessibile. La parte mediale interna presenta un classico sistema di pronazione, costituito da un inserto di gomma Eva a maggior densità , che comunque non infastidisce calzata e corsa di chi ha appoggio neutro. L'intersuola presenta un differenziale tra avampiede e tallone di 1cm (27mm di altezza al tallone, 17mm di altezza in zona avampiede), caratteristico delle scarpe orientate più alla performance in fatto di velocità, che non orientate verso l'ammortizzazione , specialmente per coloro che appoggiano di tallone; la Masochist è adatta per competere nelle Skyrace, ma anche nelle lunghe percorrenze, è molto versatile, si adatta ad ogni situazione di fondo, grazie alla sua suola in Gryptonite dal disegno molto singolare, con tasselli dalla forma lamellare, con dentatura orientata multi direzionalmente, che assicurano una presa sicura, cedendo d'appoggio solo in caso di fondo ghiacciato, o su lastricati bagnati , quando, durante la corsa, si può perdere trazione all'avampiede se si diminuisce l'intensità della forza di spinta, oppure si tenti di rallentare poggiando sul tallone, specialmente in discesa, andando incontro alla più classica delle scivolate: di sedere.
Molto interessante anche il disegno della suola in zona tallone: presenta una “spalla” costituita da denti inclinati lateralmente, la cui funzione è di evitare scivolamenti laterali in fase appoggio su fango e neve bassa. Occorre prestare attenzione a non poggiare la parte dell'arco mediale lateralmente e con pianta inclinata (cosa un po rara ma possibile) su pietre, perché questa zona è rivestita di gomma solo nella parte centrale, e si può correre il rischio di perdere aderenza.
Il disegno del battistrada, unito al basso valore di differenziale dell'intersuola , rendono questa scarpa molto stabile. La struttura del reparto suola-intersuola protegge molto bene il piede dalle asperità, non tanto per la capacità di assorbimento della gomma, quanto per quella protettiva. La pianta del piede resta riposata dopo chilometri e chilometri di fondi accidentati. Niente a che vedere, quindi, col piacere di patire le sofferenze, come indurrebbe a credere il nome, che si riferisce alla Mountain Masochist 50miles, sulle Blue Ridge Mountains della Virginia.
Questa scarpa è adatta a corridori con appoggio neutro o moderatamente pronante ,una corsa efficiente, ma non necessariamente veloce, e che non ha quindi bisogno di tanta ammortizzazione passiva; adatta anche per affrontare anche lunghissime distanze (è la scarpa preferita da Geoff Roes per affrontare le 100miglia..), con una scarpa molto protettiva che ha nella leggerezza (306gr) e la reattività i suoi punti di forza.
Ammortizzazione 3
Stabilità 4
Grip 4
Protezione 5
Traspirabilità 3
Comfort 5
Peso 4
I Love Montrail. Vado meglio con le Badrock per la pronazione, ma leggere delle loro scarpe è sempre interessante
RispondiEliminaCiao, secondo me ti troveresti bene con le sottostimate saucony xodus 3.0. L'unica scarpa "vera" dal DROP minimalista sul mercato. Luca.
RispondiEliminaDici bene: le Xodus sono sottostimate, così come anche le altre calzature trail della Saucony, che, per quanto da poco tempo produca calzature specifiche off-road, ha già prodotto delle scarpe eccellenti: la Peregrin 2 , per quanto più leggera, è una scarpa adatta a qualsiasi tipo di fondo e distanza; la Xodus è più "scarpa", nel senso che ha maggior protezione e ammortizzazione, con tutti i vantaggi di un drop basso.
EliminaLa mia scarpa preferita è proprio la Peregrine 2, la Xodus la trovo un po più pesante, e non ha la stessa calzata "barefoot" che regala la tomaia della Peregrine. Sto usando anche le Progrid Jazz 15 Trail, una vera e proprio A3 off-road, mi ricorda molto, nel comportamento, le vecchie Nimbus 9, e si adatta bene anche nell'uso su asfalto. Se, durante un ultra, dovessi adottare la strategia del cambio scarpe, nel momento della fatica, quando ormai non si riesce più a correre in maniera tanto efficente, andando anche di tallone, penso userei le Jazz Trail come scarpa di "emergenza" per proteggere il tallone...
Come troverei notevole una LA SPORTIVA C-LITE 2.0 con un tallone ribassato di 2 mm e un avampiede ispessito di altrettanti 2 mm. Risultato Drop di 4 mm e calzatura anche da ultra iper leggera. Luca.
RispondiEliminammmhh, si potrebbe "compensare" tramite l'uso di una soletta tipo quella da ciclisti, che hanno una cuneo di rinforzo sulla zona dell'avampiede, tipo queste http://www.posturedyn.com/difference.html
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