I CARBOIDRATI
I carboidrati, detti anche glucidi (dal greco "glucos" = dolce) sono sostanze formate da carbonio ed acqua. Hanno forma molecolare (CH2O)n e sono contenuti principalmente negli alimenti di origine vegetale.
In media forniscono 4 kcal per grammo, anche se il loro valore energetico oscilla dalle 3,74 kcal del glucosio alle 4,2 Kcal dell'amido. Di queste calorie circa il 10% viene utilizzato dall'organismo per i processi di digestione ed assorbimento.
In base alla loro struttura chimica i carboidrati vengono classificati in semplici e complessi.
I glucidi semplici, comunemente chiamati zuccheri, comprendono i monosaccaridi, i disaccaridi e gli oligosaccaridi. I
Gli esosi (fruttosio, glucosio, galattosio) sono i più importanti dal punto di vista nutrizionale.
MONOSACCARIDI
GLUCOSIO, si trova normalmente nei cibi, sia in forma libera, sia sotto forma di polisaccaride. Costituisce la forma in cui devono essere trasformati gli altri zuccheri per poter essere utilizzati dal nostro organismo. Solo il 5% della quantità totale di carboidrati presenti nel nostro organismo è rappresentato da glucosio circolante nel sangue. Indice glicemico = 100
FRUTTOSIO, si trova in abbondanza nella frutta e nel miele; viene assorbito nel piccolo intestino e metabolizzato dal fegato che lo trasforma in glucosio. Il suo indice glicemico è basso, pari a 23
GALATTOSIO, in natura non si trova libero ma legato al glucosio forma il lattosio, lo zucchero del latte.
OLIGOSACCARIDI sono formati dall'unione di due o più monosaccaridi (massimo 10). Si trovano principalmente nei vegetali ed in particolare nei legumi. I più conosciuti, poiché importanti dal punto di vista nutrizionale sono i disaccaridi (saccarosio, lattosio e maltosio).
SACCAROSIO, Glucosio+fruttosio; è un disaccaride molto comune in natura è presente nel miele, nelle barbabietole e nella canna da zucchero. Il suo indice glicemico è 68 ± 5
LATTOSIO, glucosio + galattosio; disaccaride, è lo zucchero del latte ed il meno dolce tra i disaccaridi. Il suo indice glicemico è 46 ± 6
MALTOSIO, glucosio+glucosio; poco presente nella nostra dieta si trova principalmente nella birra, nei cereali e nei germogli. Il suo indice glicemico è 109
MALTODESTRINE, sono oligosaccaridi derivanti dal processo di idrolisi degli amidi. Vengono impiegate come integratori energetici e possono essere utili negli sport di durata. Forniscono energia a breve e medio termine senza affaticare troppo l'apparato digerente.
I POLISACCARIDI si formano dall'unione di numerosi monosaccaridi. Si distinguono polisaccaridi vegetali (amidi e fibre) e polisaccaridi di origine animale (glicogeno).
AMIDO, è la riserva glucidica dei vegetali. Abbonda nei semi, nei cereali; si trova in larga quantità anche in piselli, fagioli e patate dolci. In natura è presente in due forme, l'amilosio e l'amilopectina. Più è alto il contenuto di amilopectina e più l'alimento è digeribile.
FIBRE, sono polisaccaridi strutturali, tra cui la più importante è la cellulosa. Il nostro organismo non è in grado di utilizzarle a scopo energetico, ma la loro fermentazione a livello intestinale è essenziale per regolare l'assorbimento dei nutrienti e per proteggere il nostro organismo da numerose patologie. Si dividono in idrosolubili e non. Le prime chelano interferendo con l'assorbimento dei nutrienti, tra cui il colesterolo , le seconde attirano acqua accelerando lo svuotamento gastrico. Il contributo calorico della fibra nella dieta è nullo.
GLICOGENO, è un polisaccaride simile all'amilopectina utilizzato come fonte di deposito e di riserva energetica primaria. Viene immagazzinato nel fegato e nei muscoli fino ad un massimo di 400-500 grammi.
DIGESTIONE E ASSORBIMENTO DEI CARBOIDRATI
La digestione dei carboidrati inizia in bocca dove gli enzimi della saliva iniziano la scissione dei carboidrati complessi. Nello stomaco l'azione degli enzimi salivari viene interrotta dall'ambiente acido e riprende nell'intestino tenue dove, grazie ai succhi pancreatici (enzima α-amilasi), i polisaccaridi vengono ridotti a monosaccaridi.
n questo modo potranno passare attraverso la parete intestinale, e circolare nel flusso ematico. Quindi sono trasportati verso il fegato, che li trasforma in glucosio. Il fegato lo può far tornare nel flusso ematico a scopo energetico, ma se nell'organismo vi è una quantità di glucosio superiore a quella di cui si ha bisogno, lo può trasformare in glicogeno per essere immagazzinato. Il rimanente glucosio nel sangue è convertito in grasso.
Per mantenere il glucosio del sangue entro valori tollerabili interviene il pancreas, secernendo gli ormoni insulina e glucagone. Quindi, un'assunzione eccessiva di carboidrati produce un aumento della glicemia e innesca il rilascio dell'insulina che riequilibra la situazione. Il picco insulinico è tanto maggiore quanto più alto è l'indice glicemico dei carboidrati assunti.
Mentre il glucosio viene assorbito rapidamente (sia per gradiente osmotico, sia per trasporto attivo), il fruttosio viene assorbito più lentamente, attraverso un meccanismo di diffusione facilitata, che sta alla base del suo basso indice glicemico.
L'INDICE GLICEMICO esprime la velocità con cui i carboidrati arrivano nel sangue dopo essere stati assimilati. Quanto più è alto questo indice, tanto più velocemente quei particolari zuccheri passano nel sangue. L'indice glicemico di un alimento non fa riferimento alla quantità di carboidrati contenuti nell'alimento stesso, ma si basa esclusivamente sulla velocità con cui i carboidrati contenuti in quell'alimento possono essere digeriti, per cui alimenti contenenti piccole quantità di carboidrati possono avere un indice glicemico molto elevato.
Il CARICO GLICEMICO indica la quantità di carboidrati presenti nell'alimento ,ottenuto moltiplicando la quantità del carboidrato considerato per il suo indice glicemico
con un consumo non controllato di carboidrati ad alto carico glicemico si hanno due principali effetti sgraditi: iperproduzione insulinica e sensazione di fame.
L’alimentazione deve prediligere i carboidrati a basso carico glicemico perché inducono una risposta insulinica graduale e moderata. E' per questo motivo che i carboidrati si dividono in: favorevoli e sfavorevoli, in base al loro carico glicemico. Appartengono per esempio ai carboidrati favorevoli quasi tutte le verdure, tranne patate, carote, e quasi tutti i frutti tranne le banane.
Sono invece Sfavorevoli tutte le verdure e la frutta che rappresentano eccezione per la lista precedente il pane, la pasta, il riso e i farinacei in genere. Appartenere alla lista dei carboidrati sfavorevoli non significa che non si possano mangiare, ma sta ad indicare che vanno trattati con cautela ed attenzione perché un loro eccesso quantitativo può avere pesanti ripercussioni sulla produzione insulinica. Le fibre e i grassi influiscono sull'indice glicemico in quanto la loro presenza rallenta l'assorbimento dei carboidrati. E' per questo motivo che per una corretta e salutare alimentazione sono da prediligere i cereali integrali piuttosto che quelli raffinati ed inoltre è meglio mangiare una pasta condita che una scondita perché quest'ultima fa ingrassare maggiormente.
Il carico glicemico può essere calcolato con la semplice formula che segue, dove “A” rappresenta l’alimento in esame:
(Indice glicemico di A) x (g di carboidrati di A) / 100 = carico glicemico di A
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Indice Glicemico di vari alimenti
20-40
Yogurt scremato
20
Fagioli di Soia in scatola
21
Noccioline
25
Fagioli di Soia
27
Crusca di riso
27
Fagioli rossi
32
Ciliege
32
Fruttosio
32
Piselli secchi
34
Fagioli marroni
36
Orzo
36
Pompelmo
38
Lenticchie rosse
38
Latte intero
40
40-80
Fagioli secchi
41
Salsicce
42
Lenticchie comuni
42
Fagiolo
43
Lenticchie verdi
43
Fagioli neri
44
Latte di Soia
45
Albicocca
46
Piselli bolliti
46
Latte scremato
47
Fettuccine
47
Segale
49
Cioccolato al latte senza zucchero
50
Vermicelli
51
Yogurt intero
53
Pere fresche
54
Spaghetti
54
Mela
54
Polpa di pomodoro
55
Pane d'orzo
56
Ravioli
56
Spaghetti cotti per 5 min.
58
Succo di mela
60
All Bran cereali
63
Pesca fresca
63
Pere in scatola
64
Zuppa di lenticchie in scatola
64
Cappellini
65
Maccheroni
65
Linguine
65
Riso istantaneo bollito per 1 min
66
Lattosio
66
Pan di Spagna
66
Uva
67
Succo di ananas
68
Pesche in scatola
68
Riso parboiled
69
Piselli verdi
69
Succo di pompelmo
71
Cioccolato
71
Pane di segale
71
Succo di arancia
75
Tortellini al formaggio
75
Kiwi
77
Torta comune
77
Patate dolci
77
Special K Kellogs
78
Banana
78
Grano saraceno
78
Cereali dolci
78
Spaghetti
79
Riso integrale (brown)
79
Farina di avena
79
Biscotti da tè
79
Pop corn
79
Muesli
80
Mango
80
Uva sultanina
80
Patate comuni bianche bollite
80
80-100
Riso integrale
81
Riso bianco
83
Pasticcio di carne
84
Pizza al formaggio
86
Zuppa di piselli
86
Hamburger bun
87
Farina di fiocchi d'avena
87
Gelato
87
Barrette di muesli
87
Patate confezionate
87
McDonald' Smuffins
88
Biscotto di pastafrolla
91
Uva passa
91
Pane di segale
92
Maccheroni al formaggio
92
Saccarosio, zucchero di canna
92
Timballo
93
Cous cous
93
Cocomero
93
Patate al vapore
93
Ananas
94
Semolino
94
Gnocchi
95
Cornetti
96
Nocciole
96
Fanta
97
Mars barrette
97
Pane integrale di frumento
97
Frittella
98
Biscotti di frumento
100
Puré di patate
100
Carote
100
Pane bianco comune
100
LINK CORRELATI ALL'ARGOMENTO:
http://wellnesseperformance.blogosfere.it/2006/01/la-bufala-dellindice-glicemico.html
http://wellnesseperformance.blogosfere.it/2006/02/la-bufala-delli.html
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