sabato 6 giugno 2009

EQUIPAGGIAMENTO - MIZUNO WAVE RIDER 11

Mizuno Wave Rider 11


Ho messo a confronto "fisico" queste scarpe con le mie preferite, la Asics Nimbus 10, e ho verificato che la pianta d'appoggio della Nimbus è più larga sia nella zona tallone che nella zona alluce, mentre invece la Rider è più quadrata sul puntale, nella zona del mignolo. Il mesh delle Rider è visibilmente più "aperto" e traspirante, rispetto a quello delle Nimbus, la scarpa risulta più leggera, ma meno protettiva. E tutto sommato meno comoda, anche in zona dei talloni. I
La zona degli occhielli dell'allacciatura è più aperta, forse questo è un modo per guadagnare leggerezza, ma la calzata risulta meno avvolgente.


Ho fatto due brevi uscite oggi, indossando per la prima volta le Mizuno Wave Rider 11, per cui è presto per darle un giudizio, ma ho potuto notare che i lacci , alla prima uscita, diversamente da altre scarpe che ho rinnovato, non si sono mai sciolti, hanno retto subito seppur nuovi. Il piede, nella zona del mignolo, sta un po troppo largo, lateralmente, a causa della forma quadrata del puntale.



Aggiornamento 13/06/09
Dopo una settimana in cui ho indossato le Rider per correre un ora al giorno, ho finalmete trovato confidenza con la scarpa, mi ci trovo bene, ha una buona ammortizzazione. Ho notato che si è già consumata proprio nella zona esterna d'appoggio del piede, avendo io un appoggio da supinatore; la Nimbus ha un sistema di ammortizazione asimmetrico che "corregge" questo mio difetto di appoggio, mentre la Rider è perfettamente neutra, per cui subisce maggior sollecitazione sul lato esterno, e quindi maggior consumo.


Aggiornamento 04/07/09
Ho trascorso le ferie percorrende le strade delle langhe, due ore ogni giorno, sali scendi dai 200 l.m ai 900 l.m, con ai piedi le Raider. Abituato alle Nimbus, i primi giorni ho subito una diversa sollecitazione da impatto, e mi si affaticavano i legamenti esterni delle ginocchia, soprattutto in discesa, tant'è che una sera, ho percorso una dozzina di chilometri in salita (in alcuni punti molto ma molto libera, tant'è che qui 4km sono chiamati salta di Gino Bartali..) , poi è iniziata la discesa, e dopo appena 3 km ho iniziato a soffrire ai legamenti laterali esterni di entrambe le ginocchia, mi sono fermato un po per riposarli, ma alla ripartenza mi sono reso conto di non potercela fare a percorrere qui 5 km che mi avrebbero riportato a casa, così sono stato costretto a farmi venire a prendere ... L'affaticamento mi ha tenuto fermo un paio di giorni, dopo di che ho ripreso a correre - in piano, una 15 di km - senza problemi, anzi ho notato che l'allenamento dei giorni precedenti mi ha reso la corsa più agile.

Alla fine delle ferie ho deciso di lasciare le Rider a Sinio d'Alba, a casa dei miei zii, così la prossima volta che torno non ho più bisogno di portarmi in borsa anche le scarpe ...