sabato 19 dicembre 2009

Marathon Trail del Montalbano, edizione "zero" - 19-20 /12/09

1 tappa. 19/12/09
Edizione innevata, e resa bella e memorabile proprio dalla neve, questa "zero" della Marathon Trail del Montalbano, organizzata dall'Atletica Capraia e Limite. E sinceramente io e il Kappadocio non ci aspettavamo tanta affluenza alla tappa "notturna" di questo evento. Pensavamo che la neve avrebbe scoraggiato i corridori. Qualcuno, inesperto, si è presentato con scarpe da strada... E qualche ciclista che per la prima volta si è buttato nella mischia. Abbiamo trovato l'UomoPatagonico, e ho conosciuto Simone Brogioni e Cristina Murgia, presidente e segretaria dell'associazione sportiva dilettantistica Spirito Trail (www.spiritotrail.it) ,e rivisto Carli Raffaele, della Marcia dei Giganti.




Freddo, molto freddo, alla partenza, si saltellava per tenersi un attimo calmi, impazienti di partire. E alle 18e30 si parte. Poche centinaia di metri di asfalto e via sui sentieri innevati. Il percorso tecnicamente non è stato duro, c'è stata solo una breve salita, la prima, a mettermi in difficoltà, per il resto abbastamza facile. Alle 8 ho tagliato il traguardo, doccia calda e un pasta party che si è rivelato essere un vero e proprio "cena party", con secondo di roestbeef e contorno di patate al forno, e pizza per antipasto. E poi è arrivato il momento del Rhum&Coca, che ho preparato servendolo in bicchierini ai presenti per fare un brindisi a questa memorabile serata.


2 Tappa, 20/12/09
La partenza è per le 9e30, ma col Kappadocio ci ritroviamo rpesto, per prendersela comoda e fare la seconda colazione insieme.

Si prospetta una giornata magnifica, e le aspettative poi non saranno deluse: cielo aperto, sole splendente, totale assenza di vento.
Ma fa ancor più freddo di ierisera, alla partenza.
La partenza viene ritardata un po perchè gli organizzatori, molto premurosi, hanno fatto un giro di sopralluogo per vedere un po la situazione di certi tratti di sentiero in discesa, dove nella notte si è formato aprecchio ghiaccio, e per evitarci rischi di cadute, hanno tolto quei tratti e ridisegnato un po il percorso, aggiungendo putroppo un po più di strada asfaltata....
Il percorso all'inizio riprende un po il sentiero già affrontato ieri sera, il che ci ha dato modo di vedere dove eravamo passati ierisera. Siamo stati un po insieme, il Kappadocio il Brogioni ed io, poi, alle prime salite, ognungo ha preso il suo ritmo.






Io ho tirato parecchio, anche se mi ero detto di non farlo, perchè mi sentivo un po legato, forse per lo sforzo di ierisera; ho tenuto un buon ritmo fino al secondo passaggio al punto di ristoro, una discesa su asfalto, dove mi è preso un crampo al polpaccio, cosa che non mi sarei aspettato proprio! di li, ripreso il sentiero innevato, per lo più in discesa, ho camminato per un buon quartodora, prima di riprendere a correre, ma strascicando un po il passo, evitando di caricare il polpaccio, seppur in discesa. E cosi quelli che mi hanno detto essere gli ultimi 10 km (su 24circa) gli ho percorsi piano piano, e a poche centinaia di metri alle spalle mi ha raggiunto il Brogioni, anche lui non al top della condizione per dei risentimenti di cui soffriva già prima di partire ierisera.
Beh, 3 ore di corsa in un magnifico contesto, senza soffrire al ginocchio che tanto mi aveva impedito di correre negli ultimi mesi, e che mi bloccava sempre al 20° km circa: sparita l'infiammazione ileo-tibiale, sparito il dolore dovuto al versamento del menisco. L'allenamento/cura portato avanti sotto la supervisione del mio trainer, Lorenzo Fabbri, ha dato i suoi ottimi frutti.
Sono molto soddisfatto di questo memorabile (e non solo per me) fine settimana di sport&natura, e la buona compagnia di tutti quelli che hanno uno SpiritoTrail.
E compimenti all'Atletita Capraia e Limite, Marco Cannizzaro e Enrico Bartolini, e a tutti quanti hanno contribuito all'organizzazione di questo evento.




Simone Brogione, ASD Spirito Trail

3 commenti:

  1. Ciao,deve sessere stato bellissimo correre fra la neve.Da inesperto mi e' sorta questa domanda:la neve copre tutte le sconnessioni,i sassi ecc...come fai a capire dove mettere i piedi? Che scarpe hai usato?
    Stefano.

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  2. Ciao Stefano. La neve, se alta anche una decina di centimetri, copre tutte le asperità del terreno, e da un certo punto facilita l'appoggio, lo rende morbido; ma appesantisce poi il momento della spinta. Quindi richiede un maggiore sforzo, ed è un bell'allenamento. Comporta i suoi rischi, sopratutto in discesa, se la neve diventa ghiaccio, scivolosa; e non c'è scarpa che tenga, oltre certi limiti della fisica meccanica, che variano da persona a persona, iniziando dal peso dell'atleta, dalla capacità di sensibilità al terreno e reazione ai vari stimoli,dalla forza e elasticità.
    Dove mettere i piedi? possibilmente proprio dove si vede la neve , perchè a volte, dove non c'è, dove si intravede il fondo del sentiero, c'è un sottile strato di ghiaccio che, sottovalutato, può causare scivoloni. E non è consigliato dove sono passate la macchine e hanno creato la fanghiglia, altrettanto pericolosa.
    Io ho usato le mie solite scarpe da trail, le Asics Trail Attack, scarpe molto valide, come tante altre; c'è una varia gamma di scarpe da trail della marche Mizuno, Salomon, Brooks, Adidas, LaSportiva, Saucony. C'è pure chi ha corso con le normali scarpe da "strada", senza difficoltà. E' tutta una questione di confidenza. Magari una scarpa da strada, su sentiero sconnesso,avendo un intersuola più morbida, alla lunga affatica il piede dai microtraumi che comporta correre su un terreno sconnesso. Ma anche li è tutta una questione d'abitudine: Marco Olmo corre centinaia di chilometri con delle "normali" Mizuno Precision...

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