lunedì 7 ottobre 2019

Ottore di Campano 2019



Dovevo partecipare alla Ottore di Campano, ma recenti eventi, mi hanno costretto a ridimensionare il "tiro" della mie ambizioni di performance, e, non dovendo più puntare a fare almeno quei 65km richiesti per poter partecipare ad un’altra gara, ho deciso che avrei almeno dato il massimo nella 2ore.
Così è stato.
E già decidere di partecipare ad una gara, ed a questa gara, è stato un bel risultato: una gara a circuito, su un percorso di soli 2.4km con una cinquantina di metri di dislivello... da fare 28 volte, per raggiungere quel chilometraggio! Una pazzia solo pensare di farlo!
Quando mi sono presentato alla Rocca, mancavano pochi minuti alla partenza. Provavo un gran senso di disagio. Era da più di un anno che non partecipavo ad una gara. Ed il solo pensiero di partecipare ad una gara mi procura disagio! Un'ambientazione lontana dal mio modo di pensare, di vivere la corsa.
Tutti sotto il gonfiabile, ed io là in fondo, quasi a nascondermi.
Poi la gara è cominciata, ed ho iniziato con calma, i primi km, per poi iniziare ad accelerare, per trovare il ritmo di corsa della giornata. E così, quando sono transitato sotto l'arcata della rocca, dov'era posto il tabellone elettronico che segna il passaggio dei concorrenti, sono rimasto sorpreso di scoprire che stavo sui 13'e50"! Due minuti sotto al ritmo che pensavo avrei potuto tenere: 2.4km con 50mt di dislivello, corrispondono ad uno "sforzo" di 3km, per cui, considerando una media di 5'/km, pensavo di transitare con un tempo sopra i 15'... Ma quel percorso, proprio per il suo non essere pianeggiante, favorisce le mia capacità: l'alternarsi di salite e discese, di asfalto e sterrato, mi permette di spingere bene in salita, e di poter recuperare in discesa, dove lasciavo andare le gambe, con ampia falcata. In questo mi ha aiutato anche l'indossare le Topo Athletic Phantom: avessi indossato le mie Fivefingers, avrei un pò tenuto il freno in discesa... ma le Phantom, per quanto scarpe A3, non sono scarpe super morbide - e fiacche - in fase di appoggio, ma sono molto efficienti nel tradurre l'impatto in passo, e supportano molto bene la fase di spinta. Dopo due ore di corsa, avevo i piedi freschi, per niente affaticati. Sono scarpe comode, rilassanti ed efficienti nella corsa. Sono scarpe A3 dal carattere dinamico, più che ammortizzante. Non mi meraviglia che ci abbiano vinto una maratona in 2h30": la Topo Athletic Phantom è una scarpa che assorbe bene l'impatto (e durante gli allenamenti, ci ho fatto anche 20km con un gilet zavorrato con 14kg, senza soffrire alle ginocchia) accompagnando bene ritmi alti, ma rispondendo bene ai cambi di velocità, e supportando bene la spinta con una rullata elastica, da poter spingere bene a ritmi veloci. ( Recensione completa delle Phantom )
E ne ho approfittato in salita. Sentivo proprio di poter spingere, anche stando sulle punte, senza provar fatica. E ne ho approfittato in discesa, buttando i talloni vanti. E così, quel passo che non sarei riuscito a tenere in una corsa in piano, è diventato possibile su un percorso più duro!
In due ore sono riuscito a fare 9 giri, 22km, con un dislivello di circa 500mt.
Al ristoro c'era dolce e salato, frutta e cioccolata. Dopo un'ora ho bevuto giusto un bicchiere di coca cola, e mangiato un boccone di banana.
Avrei potuto reggere almeno un’altra ora a quel ritmo. Poi forse una quarta, stringendo i denti.



Ed ora parliamo della Gara in sé: l’ambientazione è suggestiva, il percorso si svolge su un colle che a suo modo è densamente urbanizzato, sui lati di quella strada a mono corsia dove si incontrano poco vetture transitare. La sua posizione elevata e posta in mezzo ad altri colli, rende l’aria pulita, al punto che quando passa una macchina riesci a sentire l’odore del gas di scarico!
Il percorso è stimolante, e molto adatto a chi pratica il trail running: chi ha anche ambizioni di risultato, può far valere la propria esperienza di trail runner guadagnando terreno in salita ed in discesa, come nel mio piccolo ho fatto io, tenendo il passo di maratoneti che non vedrei nemmeno col binocolo, sul loro terreno. E’ una gara che consiglierei anche per chi volesse proprio allenarsi sul passo della corsa in vista di obiettivi più importanti, per questo non sarebbe male si svolgesse a marzo/aprile – almeno per i trail runner.
Il ristoro è fornito bene: sali / thè/ Coca, e per cibo frutta / cioccolata / pane e olio/ dolci. Il bagno è vicino al ristoro, cosa da non sottovalutare.
Fantastico il pacco gara.

foto di  http://www.imieiscattidicorsa.it/





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