domenica 3 gennaio 2010

PRIMA USCITA DELL'ANNO: "DA SPONDA A SPONDA"

http://www.caipratopodismo.it/Da%20Sponda%20a%20Sponda/generale.html

Beh, stamani, al risveglio, col vento ghiaccio che tirava ierisera, non mi aspettavo di trovare questa bella mattinata di sole! freschina, si, ma senza un briciolo di vento. Quindi, verso le 8e30, dopo aver fatto colazione , ho portato il cane a fare una passeggiatina in pista ciclabile, zona v.le Galilei, e tanti erano i podisti belli imbacuccati con giacchetta antivento, guanti e cappello. Mi son detto "ora lascio andar giù queste due paste mangiate, poi vengo anch'io a correre". E così è stato, con una piccola variante: sono passato in palestra, ho lasciato la borsa col cambio per il ritorno, e ho controllato che la saletta sauna fosse accesa.... E così sono partito, intenzionato a percorre il giro del "Da Sponda a Sponda" che da mesi non percorrevo, 10 chilometrini su asfalto da percorrere con passo adagio, visto anche che indossavo per la prima volta le Asics Gel Landreth 3, scarpe categoria A3 che ho comprato per sostituire le dismesse Nimbus e da usare appunto in quelle uscite lente di defaticamento e "piacere". Pesantucce e legnose, però, queste scarpe... E per quanto fosse freddino, e per quanto questa volta mi sia limitato a indossare solo un paio di pantaloncini corti e la giacca a vento sopra una magliettina traspirante a maniche corte, sono riuscito lo stesso a sudare!!! Mah... Vabbeh, ho corsucchiato bene, c'ho messo 43min a fare il percorso, ma mi grondava la fronte e sentivo le gocce di sudore ai gomiti ... Ho sudato sulla neve sul Montalbano, ma li avevo tre strati, e che strati: Adisas ClimaWarm + Felpa Pearl Izumi + Softshell della North Face: pensavo forse di esser stato un po troppo premuroso ... La prossima volta nemmeno la giacca a vento, quindi, solo una maglietta a maniche lunghe.
E poi, tanto per finire con un'altra sudata, mi sono rinchiuso un quarto d'ora nella saletta sauna, a 90 gradi... Ahhhh, mi sono sciolto .. che goduria!
Ecco, questa si che è stata una bella mattinata. E ora un bel piatto di pasta al ragù e una bella birra fresca! .)

5 commenti:

  1. Ciao Gaggio, intanto prenditi il mio benvenuto anche sulle pagine del mio blog. Sto per partire anch'io per un blando defaticamento: mi hai ispirato!

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  2. Dal sito di Stefano Baldini:
    'Chi corre ad una velocità inferiore ai 15 km/h necessita di un solo modello di tipo protettivo. Gli atleti che invece sono più leggeri e magari corrono anche più velocemente necessitano anche di scarpe più leggere più aumenta la velocità dell’allenamento o della gara.' Chiaramente io non pretendo e non sono in grado di insegnare niente, ma mi domandavo visto che trovi le scarpe Asics in questione pesanti e legnose, che tempi hai in termini di km/h ? Ed inoltre su che peso ti aggiri ? Perchè non è che sia vangelo ciò che dice Stefano Baldini, ma sicuramente sà qualcosa più di me e quindi io faccio tesoro dei suoi consigli e pertanto sono ben accetti, allora mi sono fatto queste domande, scusa se ti chiedo i tempi ma 10 km in 43' non sono poi una media sopra ai 15 km/h. Inoltre Da sponda a sponda (che ho corso diverse volte)sei sicuro che siano 10 km ? Io per esempio uso A3 (anche per le gare) perchè di certo non sono un fulmine e nemmeno una piuma e comunque io penso che sia sempre meglio essere più protetti, perchè la leggerezza della scarpa si paga in termini di infortuni.
    Senza scomodare anche Emil Zatopek pensa che lui si allenava con gli scarponi, così quando correva con le scarpe adatte alla corsa alle olimpiadi del 1952 vinse l'oro nei 5.000, nei 10.000 e nella Maratona.
    Ciao

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  3. Magari riuscissi a tenere una media di 15km per un ora intera!! Il ragionamento di Baldini secondo me è giusto, e per un ritmo sotto i 15km/h è giusto portare al massimo una scarpa intermedia, se uno è in peso forma e non ha problemi alle ginocchia, o prevede di fare un uscita di tipo qualitativo, con intervalli di cambi passo/frequenza, per cui occorra una scarpa un po più reattiva.
    Io sono 1/78cm per 81kg, e esco da un'infiammazione del collaterale esterno di un ginocchio e versamento al menisco dello stesso. Per questo ho ripreso un paio di scarpe A3 ancora più ammortizzanti e protettive delle Asics Stratus che già possiedo. Non ho ripreso un paio di Nimbus per il "piacere" di provare un altro modello.
    Proprio perchè oggi era un'uscita di piacere, ho provato le Landreth3, invece delle Asics Stratus o delle Mizuno Precision.
    A volte, per uscite di max 5km fatti di scatti e allunghi , mi metto pure le Vibram Fivefingers, che proprio per la loro struttura spingono il piede e la gamba al miglior movimento meccanico, e quindi, per quei brevi intervalli che posso permettermi, a velocità sui 20km/h... ma si tratta di 200 passi per volta...
    Le Landreth3, come tutte le Asics, mi calzano a pennello, ci sto che è un piacere. E a livello estetico mi piacciono, per la loro semplicità. L'intersuola è praticamente la stessa delle Asics Gt serie 2000, senza l'inserto Duomax nella parte interna. Bella spessa l'intersuola, anche sotto l'arco, irrigidito dal Trustic, forse troppo, tant'è che la legnosità potrebbe dipendere proprio da questo sostegno conformato per archi plantari bassi, che protegge il piede, ma diminuisce la reattività della scarpa e quindi la dispersione dell'energia ammortizzata nell'impatto. La rigidità dell'intersuola nella zona dell'arco impedisce una fluida rollata del movimento del piede. Niente a che vedere con le mitiche Nimbus 9, dall'arco bello alto, staccato da terra.
    ( vedi per confronto immagini a

    http://www.viewpoints.com/images/review/2008/20/18/1200877170-99607_full.jpg

    http://www.foottools.ca/Image/Asics%20Nimbus%209%20SY%20M.jpg)

    Per quanto riguarda la logica di Zatopek, è giusta, per lui, o chi come lui ha il dono di gambe "sane" e forti, già allenate.

    Io non sono tra quelli, e penso anche tu. Quindi sempre bene una A3, ma ogni tanto diversificare e adottare una scarpa meno protettiva per dare nuovi stimoli e migliorare l'efficenza meccanica della falcata: perchè un miglior movimento, bello aperto, ampio , anche se non veloce, comporta una diminuzione del numero dei passi, e quindi un minor nimero di shock da impatto su tallone e ginocchia, un minor consumo energetico, minor accumulo di acido lattico, minor stanchezza.

    La scorsa estate mi capitò che per una vescica all'alluce, formatasi con le consumatissime Nimbus 10, dovetti interrompere la corsa, togliermi le scarpe e camminare scalzo. A parte il caldo, non era piacevole sbattere il tallone a terra, quindi l'istinto di "sopravvivenza", di autoconservazione, mi portò ad aumentare lunghezza e velocità del passo, tant'è che mi prese così bene che mi ritrovai a correre, e sempre più veloce, sempre più sull'avampiede e sempre meno col tallone, e mentre correvo mi stupivo di come andassi veloce e fluido! non durò tanto, perchè non ero abituato a quella velocità, ma di li compresi che le avversità e la naturale predisposizione del fisico all'adattamento potevano spingermi a migliorare la corsa più di quanto potesse fare una decisione ragionata. Di li cercai su internet informazioni sul correre scalzo, e scoprii le fivefingers: perchè correre scalzo fu una bella esperienza, ma poi i piedi erano un po "bruciati" ...
    Forse proprio quest'atteggiamento naturale è il vantaggio che hanno gli atleti africani, che iniziano da piccoli a correre scalzi.

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  4. Ho stuzzicato il tuo sapere e vedo con piacere che mi hai delucidato alla grande, non stà a me giudicare ma penso che in futuro posso 'sfruttare' le tue competenze e le tue vedute in termini di scarpe perchè (ognuno a suo modo) sei preparato ed il discorso 'torna' (passami il termine). Quindi almeno per me non resta che mettermi sotto negli allenamenti e magari andare ad indossare anche io un paio di A2, segno che la mia velocità si è alzata e di conseguenza i tempi di percorrenza al km si siano abbassati. Faccio così, lo metto come proposito di questo 2010.
    Buona corsa a tutti e chissà che come ti avevo detto (in altro commento) non ci si trovi qualche volta in Galceti o su ciclabile. Intanto ieri (03/01/2010) abbiamo fatto un bel lungo di 23 km eravamo proprio un bel gruppo molto eterogeneo, durante l'allenamento si sono formati dei gruppettini a seconda delle andature che ognuno era in grado di tenere, anche per finalizzare un allenamento in base alle proprie caratteristiche. Sul finale 'fuoco alle polveri' da programma avevamo di aumentare sul finale in modo da finalizzare l'allenamento. Magari un altra volta se ti và ti puoi aggregare anche te.
    Ciao

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  5. Le mie "competenze" nascono dalla curiosità che mi ha portato a cercare su internet informazioni, e a chiedere a chi ha molta più esperienza di me, e a chiedere riscontro o meno alle più "stupide" considerazioni che mi passano in mente. E soprattutto ai miei errori.
    Certo che avrei piacere ad unirmi. Fammi sapere dove e quando, che vengo! PS: ma tu come ti chiami? ciao

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